Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Sono 4 gli indicatori chiave del clima che certificano i cambiamenti a livello planetario, con drammatiche e durature conseguenze per lo sviluppo sostenibile e gli ecosistemi. E’ partendo dalla concentrazione dei gas serra, dall’aumento del livello del mare, dal riscaldamento e dall’acidificazione degli oceani, che il rapporto “Stato del clima globale nel 2021” diffuso oggi dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), conferma che i 7 anni trascorsi sono stati i più caldi mai registrati, con l’ultimo, il 2021, caratterizzato dal fenomeno “La Nina” che, pur avendo avuto un effetto di raffreddamento, non ha invertito il trend dell’aumento delle temperature, con una media di circa 1,11 gradi Celsius sopra i livelli pre-industriali.
L’uomo continua a distruggere aria, mare e terra
Le attività umane, è quindi la spiegazione del documento, stanno causando mutamenti dannosi sulla terra, sui mari e nell’atmosfera. Il livello dei mari è cresciuto di una media di 4,5 mm all’anno nel periodo 2013-2021, il doppio rispetto al periodo compreso tra il 1993 ed il 2002. Da record anche il riscaldamento degli oceani, che certamente proseguirà nel futuro. Il rapporto, partendo da tutti i dati raccolti, spiega dunque che il tasso di riscaldamento negli ultimi due decenni ha avuto un incremento particolarmente forte. L’alto tasso di acidificazione degli oceani, inoltre, minaccia la sopravvivenza degli organismi e degli ecosistemi, mettendo di conseguenza in discussione la sicurezza alimentare, il turismo e la protezione delle coste.
Le rinnovabili, unica strada per la salvezza climatica
L’attuale sistema energetico globale, è l’avvertimento del rapporto, sta portando l’umanità verso la catastrofe. Le pagine del Wmo rappresentano “una triste litania dell’incapacità dell’umanità di affrontare il cambiamento climatico”, ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un videomessaggio diffuso in occasione della presentazione del rapporto. “Il sistema energetico globale è rotto e ci avvicina sempre più alla catastrofe climatica”, ha quindi avvertito, chiedendo di “porre fine all’inquinamento da combustibili fossili e accelerare la transizione verso le rinnovabili, prima d’incenerire la nostra unica casa”. Le rinnovabili, è la conclusione di Guterres, restano quindi “l’unica strada verso una reale sicurezza energetica, prezzi stabili dell’energia e opportunità di lavoro sostenibili e la trasformazione verso l’energia rinnovabile può essere il progetto di pace del XXI secolo”. Si rende quindi necessario, è la conclusione del segretario generale dell’Onu, “aumentare l’accesso alle tecnologie delle energie rinnovabili e alle forniture, triplicare gli investimenti pubblici e privati nelle rinnovabili e porre fine ai sussidi alle fonti fossili, che arrivano a circa 11 milioni di dollari al minuto”.