Vaticano, il lavoro sulla formazione liturgica “va rinvigorito e rimotivato”

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Proseguono fino al 9 febbraio i lavori dell’assemblea promossa dal Dicastero per il Culto Divino con l’obiettivo di delineare percorsi formativi basati sulla lettera apostolica “Desiderio desideravi”

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La prima relazione affidata a monsignor Angelo Lameri, decano e ordinario di Liturgia e sacramentaria generale della Facoltà di Teologia alla Lateranense, ha affrontato il tema “La formazione liturgica da Sacrosanctum Concilium a Desiderio desideravi”. Una nota del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, primo promotore del Corso per sacerdoti e Laici, aperto martedì scorso in Vaticano – facendo il punto sui lavori dell’assemblea sottolinea l’impressione prevalente che “l’impegno per la formazione liturgica debba essere rinvigorito e rimotivato”, con la relazione di monsignor Lameri che “ha tentato di indagare le cause le cause di questo affievolimento per poter individuare concreti ambiti di azione. Dopo aver individuato in Sacrosanctum Concilium e nell’Istruzione In ecclesiasticam futurorum due importanti tappe con preziose indicazioni in ordine alla formazione liturgica, è stata poi illustrato come

Liturgia e mistagogia

L’esperienza trentennale del Seminario di Mount Angel ha mostrato che imparando a collegare le dimensioni della celebrazione eucaristica ai temi portanti della tradizione teologica – ad esempio, il mistero della Chiesa, il rapporto tra parola e sacramento, il Mistero pasquale, la Trinità e la nostra partecipazione alla natura divina, la vita morale, l’evangelizzazione – un mistagogo è addestrato a proclamare e a spiegare questa presenza e questa potenza. Il frutto è quello di una mistagogia che non si limita a spiegare la liturgia in sé, ma attraverso la liturgia dispiega tutti i misteri della fede.

Con stile sinodale

La terza relazione ha orientato la riflessione dei membri del Dicastero nella direzione della concretezza della pastorale di formazione liturgica. Il tema “La liturgia è la prima e indispensabile fonte dalla quale i fedeli possono attingere il genuino spirito cristiano” (SC 14). Percorsi di formazione liturgica per il popolo di Dio”, è stato trattato dal cardinale Gérald Cyprien Lacroix, arcivescovo di Québec e primate del Canada. A partire dalla sua ricca esperienza personale, il porporato ha evidenziato anzitutto l’importanza della dimensione spirituale della Liturgia, quindi ha illustrato il profondo rapporto che lega Parola e Sacramento. Fondamentali risultano essere i luoghi dove poter fare una progressiva esperienza di fede: i gruppi di ascolto comunitario della Parola e le équipes liturgiche presenti in molte comunità cristiane, sono luoghi fecondi per una formazione alla e dalla liturgia. Sono la prima garanzia per una corretta creatività liturgica, che è anche il vero antidoto contro ogni abuso liturgico.

Molto partecipata è stata la riflessione nei circoli minori: seguendo la metodologia sperimentata nell’ultima assemblea sinodale, si è cercato di custodire un confronto capace di operare un vero discernimento comunitario. Tutti i partecipanti alla plenaria, che termina il 9 febbraio, saranno ricevuti in udienza da Papa