“Un mese con Maria”, Ungaretti e la mano della madre

Vatican News

Eugenio Bonanata e Daniele D’Elia – Città del Vaticano

Continua, oggi, la rassegna sui letterati che hanno scritto su Maria. Giuseppe Ungaretti è autore della poesia: “La Madre”. Non parla esplicitamente di Maria ma una giustapposizione tra la figura della Madonna e quella della sua madre naturale non è affatto azzardato. Il momento della morte viene descritto come un “ultimo battito” del cuore. In quell’attimo cadrà quella parete, quel “muro d’ombra”, quella barriera tra la vita terrena e quella ultraterrena. E potrà rivedere la madre, verso la quale ha nutrito grande fiducia e che, allora come in passato, gli darà “una mano” per condurlo al perdono di Dio. Una splendida immagine dell’eternità quella offerta da Ungaretti.

“Un mese con Maria” – sedicesima meditazione

Sicuramente, afferma Comastri, accanto al volto della mamma vedremo quello di Maria, Madre per eccellenza di tutti, venirci incontro per sostenerci nell’ora “della nostra morte”. Maria intercederà perché possiamo ottenere Misericordia. Comastri cita Santa Teresa di Lisieux che, prima di morire, ha appuntato alcuni pensieri a proposito di questo Perdono. Anche con la responsabilità di “tutti i peccati che si possono commettere” Santa Teresa scrive di sapersi gettare comunque “tra le braccia di Gesù” sapendo che “Egli predilige il Figlio prodigo che a Lui ritorna”. Imitando la fede di Ungaretti e di Santa Teresa dobbiamo sapere di poter affrontare sereni il momento della morte, quando Dio si avvarrà della breccia del nostro pentimento per irrompere nel nostro cuore.