Chiesa Cattolica – Italiana

Un attacco ignobile nel cuore di Parigi

Andrea De Angelis – Città del Vaticano 

Le sirene suonano all’impazzata a metà giornata, le luci rosse si confondono con quelle delle illuminazioni natalizie. Un attentato nel centro di Parigi, ancora una volta ad essere colpita è la comunità curda, esattamente come dieci anni fa. Sale a tre il bilancio dei morti della sparatoria di ieri  al numero 16 di Rue d’Enghien, ed una delle persone ferite è in condizioni gravissime. Il sindaco ringrazia gli agenti per il pronto intervento, il padre del 69enne arrestato ammette: “Mio figlio è un pazzo”. L’uomo era da poco tornato in libertà, lo scorso anno aveva condotto un attacco a colpi di sciabola contro delle persone migranti, diversi i feriti. 

Le parole dell’Eliseo

“I curdi di Francia sono stati il bersaglio di un attacco ignobile nel cuore di Parigi. Il nostro pensiero va alle vittime, alle persone che stanno lottando per vivere, alle loro famiglie e ai loro cari. Grazie alle nostre forze dell’ordine per il loro coraggio e il loro sangue freddo”. Così il presidente francese, Emmanuel Macron, ha commentato su Twitter la sparatoria di ieri. La prefettura di polizia di Parigi ha invitato cittadini e turisti ad “evitare il settore” teatro della sparatoria. I magistrati hanno aperto un’inchiesta per “assassinio, omicidio volontario e violenze aggravate”, ha riferito la Procura di Parigi.

La dinamica

“E’ stata aperta un’inchiesta per omicidio, omicidio volontario e violenza aggravata” e “le indagini sono per il momento affidate al secondo distretto di polizia giudiziaria”, ha reso noto sempre la procura. “Sette, otto, spari in strada, è stato il panico totale. Siamo rimasti chiusi all’interno” ha raccontato una negoziante di zona citata dalla France Presse. Sempre secondo testimoni oculari, il 69enne è entrato, ha sparato e poi si è recato nel parrucchiere accanto, prima di essere fermato dalle forze dell’ordine. La polizia francese, tra l’altro, ha diramato una circolare interna che chiede agli agenti di schierarsi a protezione di tutti i siti della comunità curda nella capitale francese. L’uomo che ha aperto il fuoco  “voleva ovviamente attaccare gli stranieri” anche “se resta da vedere se volesse soprattutto colpire i curdi”, ha detto Gerald Darmanin, ministro dell’Interno francese, che ha tenuto una conferenza stampa sul luogo della sparatoria. 

L’attentatore

Il presunto responsabile ha 69 anni, è di nazionalità francese e sarebbe “un pensionato della Sncf”, la compagnia ferroviaria della Francia, dove lavorava come “conducente”, stando a quanto scrive il giornale Le Parisien. L’uomo, presumibilmente vicino all’estrema destra, era già noto alle forze dell’ordine non solo per l’attacco dello scorso anno, ma anche per un precedente risalente al 2016, nella regione della Seine Saint Denis, quando vittima di un furto reagì colpendo pesantemente il ladro a martellate. Il procedimento giudiziario in merito risulta fermo da tempo. In custodia cautelare, era stato appena rilasciato, il 12 dicembre perché era stato raggiunto il limite massimo di tempo per la sua detenzione preventiva. Lo ha riferito la procuratrice di Parigi in un comunicato. L’uomo era sotto sorveglianza giudiziaria, che comprendeva “l’obbligo di sottoporsi a un trattamento psichiatrico” e il divieto “di detenere e portare un’arma”, ha dichiarato ancora la procuratrice. La dichiarazione ha anche rivelato che l’uomo era stato condannato nel giugno 2017 per “detenzione vietata di armi”, ricevendo una pena detentiva di 6 mesi con sospensione della pena e il divieto di detenere un’arma per 5 anni.

Proteste in strada

Ieri sera nella zona della sparatoria ci sono stati scontri e lancio di oggetti contro la polizia. La tensione è salita alle stelle con roghi in strada, fischi, scontri con la polizia in tenuta anti sommossa. Secondo BFMTV, i manifestanti protestano contro il governo e il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, per non aver garantito la protezione della comunità curda di Parigi. Cinque agenti sono rimasti feriti negli scontri, secondo quanto riferito da una fonte del sindacato di polizia all’emittente France Télévisions e tra i manifestanti c’è un fermo.

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