Ucraina, tensioni dopo l’attentato a Mosca. Timore attacchi nella festa dell’Indipendenza

Vatican News

Salvatore Cernuzio e Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Nessuna verità è emersa finora sull’attentato che ha ucciso Darya Dugina, morta nell’esplosione di mezzo chilo di tritolo sotto il sedile del suo Suv, dove doveva trovarsi anche il padre per fare insieme ritorno a Mosca. Le autorità russe sembrano puntare sulla matrice ucraina, ma una delle ipotesi circolata in queste ore è che l’assassinio sia opera di gruppi anarchici, ultranazionalisti o filo ucraini attivi sul territorio russo che colpiscono militari o infrastrutture di vario genere, soprattutto ferroviarie.

Accuse e timori

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che se verrà confermata la pista ucraina, bisognerà parlare ufficialmente di terrorismo di Stato. Da parte sua, il governo di Kiev ha detto di non avere nulla a che fare con l’accaduto: “Non siamo uno Stato criminale”, ha chiarito Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. E proprio Zelensky in un video diffuso nella notte ha messo in guardia dal rischio che Mosca possa aumentare l’intensità e la natura degli gli attacchi il 24 agosto, anniversario della dichiarazione di indipendenza dall’Unione Sovietica. “Dobbiamo essere coscienti che questa  settimana la Russia potrebbe tentare qualcosa di particolarmente crudele”, ha detto il capo dello Stato. Ha quindi invitato a resistere ad ogni provocazione nemica e ricordando gli attacchi subiti ha assicurato: “Gli occupanti risponderanno di ogni loro azione”.

Divieto di manifestazioni a Kiev

Intanto come misura di sicurezza le autorità di Kiev hanno vietato ogni manifestazione pubblica nella capitale da oggi al 25 agosto. Un coprifuoco è stato decretato negli stessi giorni anche nella regione di Kharkiv. Secondo le autorità ucraine inoltre Mosca chiuderà contestualmente lo spazio aereo nelle confinanti regioni russe di Lipetsk, Voronezh e Belgorod. Il giorno dell’indipendenza coincide tra l’altro con i sei mesi esatti dall’inizio dell’invasione.

Preoccupazione nucleare

In questo scenario il ministro della difesa russo Shoigu  ribadisce: “È impossibile isolarci: siamo il più grande Paese in termini di estensione territoriale e la più grande potenza nucleare. Proprio il nucleare è stato al centro del colloquio telefonico tra il presidente Usa Biden, il francese Macron, il cancelliere tedesco Scholz e il premier britannico Johnson che ribadendo il sostegno all’Ucraina hanno espresso preoccupazione per la centrale nucleare di Zaporizhzhya, occupata dalla Russia. Dai leader la comune convinzione che si debbano evitare operazioni militari nelle vicinanze e l’auspicio che presto una delegazione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica Aiea, possa recarsi sul posto per accertarne la sicurezza.

“Chiarezza politica” sull’adesione all’UE

Nella giornata di ieri è giunta anche la richiesta del governo dell’Ucraina ai leader europei di garantire “chiarezza politica” entro la fine di quest’anno sull’adesione all’Unione Europea del Paese. Ad affermarlo, riferisce The Kyiv Independent, è la vicepremier ucraina con delega all’integrazione europea, Olha Stefanishyna, la quale ha sottolineato che il Paese ha completato il 70% dei suoi obblighi in vista dell’adesione all’Ue.