Chiesa Cattolica – Italiana

Ucraina: si rimette in moto la diplomazia. Allarme grano: rischia di marcire

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

Da diversi giorni rappresentanti Usa, europei e britannici si stanno incontrando per discutere l’eventualità di giungere almeno ad un cessate il fuoco, condizione necessaria per avviare colloqui tra Ucraina e Russia. Al centro dei contatti il piano di pace in quattro punti proposto dall’Italia: tregua, neutralità ucraina, sovranità sulla Crimea e sul Donbass, patto di sicurezza internazionale. Ferma la posizione di Washington: nulla sull’Ucraina verrà deciso senza la presenza dell’Ucraina.

La situazione nel Donbass

Intanto, continuano i combattimenti a Severodonetsk, centro strategico nel Donbass per l’accesso al resto della regione russofona. Drammatico l’allarme umanitario per la città di Mariupol, praticamente rasa al suolo dall’offensiva russa. Il sindaco, Vadym Boichenko, ha riferito ieri in conferenza stampa che, “secondo stime prudenti, i morti sarebbero almeno 20 mila, pari al doppio dei morti nella città caduti durante la seconda guerra mondiale”. A Mariupol il 95% dei palazzi è stato distrutto. Inoltre, ha riferito il primo cittadino, le sepolture improvvisate hanno provocato la contaminazione dell’acqua. Il servizio di raccolta dei rifiuti non è più in funzione e la città è sull’orlo della catastrofe umanitaria.

A rischio tonnellate di grano e cereali

Potrebbero iniziare a partire le navi cariche di grano e cereali. Il presidente russo Putin ne ha parlato ieri con l’omologo senegalese, Marcky Sall, capo anche dell’Unione Africana, assicurando la mobilizzazione del frumento e delle granaglie, circa 22 tonnellate. Entro 20 giorni, denuncia il sindaco di Odessa, il grano deve partire altrimenti rischia di marcire. Forti le accuse di Kiev alla Russia: “Mosca sta sottraendo il grano ucraino e ne fa commercio”. Infine da segnalare  il nuovo appello del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres: “Cessino subito le violenze e si garantisca l’accesso umanitario a tutti i civili che ne hanno bisogno. Si avviino subito negoziati”.

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