Ucraina: si combatte a Bakhmut, superbomba russa su Chernihiv

Vatican News

Le forze di Mosca si sarebbero assicurate una posizione di vantaggio a Bakhmut, nel Donbass, ma le difese ucraine resistono. Intanto il portavoce dell’aeronautica di Kiev riferisce che i russi hanno usato per la prima volta una superbomba sulla regione di Chernihiv

Gianmarco Murroni – Città del Vaticano

Continuano gli scontri nel Donbass: le forze russe sarebbero a un passo dalla conquista delle città di Bakhmut, ma Kiev fa sapere che le difese reggono. L’esercito di Mosca avrebbe ottenuto una posizione di vantaggio, ma non ha ancora costretto le truppe ucraine a ritirarsi. Secondo l’Institute of the Study of War, tuttavia, il comando militare dell’Ucraina starebbe valutando un ‘ritiro tattico’ delle truppe dal fronte, a causa della distruzione del ponte ferroviario che attraversa il fiume a nord-est della città.

La superbomba

Intanto una nuova minaccia incombe sull’Ucraina: si tratta dell’UPAB-1500B, una potente bomba planante dal peso di 1,5 tonnellate progettata per colpire obiettivi fino a 40 chilometri di distanza. L’ordigno sarebbe stato lanciato qualche settimana fa nella regione di Chernihiv e la notizia è stata confermata dal portavoce dell’aeronautica ucraina Yuriy Ihnat: “I russi possono usare missili a distanza, come stanno facendo dalla primavera, ma possono anche usare bombe aeree guidate”, ha detto Ihnat, che a questo proposito è tornato a chiedere l’invio di caccia da parte degli alleati. “Gli aerei sono più mobili, possono volare per intercettare gli stessi bombardieri e con missili con una gittata di oltre 150 km allontanare almeno questi aerei e impedire loro di sganciare queste bombe. Per questo abbiamo bisogno di caccia moderni”, ha ribadito l’esponente militare. Su questo nodo, qualcosa sembra muoversi con gli Stati Uniti: due piloti ucraini sarebbero giunti alla base militare di Tucson, in Arizona, per un periodo di ‘familiarizzazione’ con i caccia F-16, secondo quanto fatto trapelare da fonti della Cnn.

Russia a corto di risorse

Secondo il capo dell’intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, inoltre, la Russia sarebbe a corto di risorse e non sarebbe in grado di sostenere economicamente la guerra dopo i prossimi tre mesi: “Mosca ha sprecato enormi quantità di risorse umane, armamenti e materiali, e la sua economia e la sua produzione non sono in grado di coprire queste perdite – ha affermato Budanov -. Se l’esercito russo dovesse fallire i suoi obiettivi questa primavera, non avrebbe altri strumenti di guerra”. Parole che arrivano dopo la denuncia dei giorni scorsi del super oligarca, Oleg Deripaska, secondo cui la Russia potrebbe trovarsi con le casse vuote già il prossimo anno, con la necessità di ricevere investimenti da Paesi ‘amici’ per spezzare la morsa delle sanzioni occidentali.

Le parole di Scholz

“Secondo me è necessario che Putin capisca che non riuscirà con la sua invasione e la sua aggressione imperialista e che deve ritirare le truppe. Questa è la base per i negoziati”. Lo ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in un’intervista andata in onda domenica sulla Cnn. Nonostante Scholz abbia riconosciuto gli enormi danni causati dalla guerra, ha anche detto che non costringerà gli ucraini a scendere a scomodi compromessi: “Senza gli ucraini, non ci saranno soluzioni”. Secondo il cancelliere tedesco, il presidente russo Vladimir Putin ha valutato male la forza dell’Ucraina, così come l’unità di tutti gli alleati di Kiev nel resistere all’invasione russa: ” È molto difficile giudicare che cosa accadrà, ma c’è qualcosa di assolutamente chiaro: continueremo a sostenere l’Ucraina con aiuti finanziari, umanitari e anche armi”. In seguito a in seguito a un incontro con il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, Scholz si è espresso anche sull’eventualità che la Cina invii armi alla Russia: “Siamo tutti d’accordo sul fatto che non ci devono essere consegne di armi e il governo cinese ha dichiarato che non ne consegnerà”, ha affermato il cancelliere. “Questo è ciò che chiediamo e lo stiamo osservando”, ha aggiunto senza affrontare la questione delle sanzioni.