Ucraina: l’Assemblea Onu vota per il ritiro della Russia. Piano di pace cinese

Vatican News

Il 24 febbraio del 2022, un anno fa, la guerra tornava in Europa. In questo “triste anniversario” di un conflitto “assurdo e crudele”, come l’ha definito quasi ogni giorno Papa Francesco nei suoi appelli al dialogo, sono arrivati l’atteso piano di pace della Cina in 12 punti e, alla vigilia, il voto dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel quale 141 Paesi su 193 chiedono il ritiro “incondizionato, immediato e completo” della Russia e una pace “giusta e duratura”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Un anno fa, alle 5.05 ora locale, le 4 in Italia, iniziava la guerra in Ucraina, con le prime bombe sganciate dall’aviazione russa sulle città del Paese confinante, invaso anche dalle truppe del Cremlino. E si contavano i primi morti tra i difensori ucraini e gli occupanti russi, che puntavano ad arrivare a Kiev in pochi giorni. Dodici mesi dopo, invece, il conflitto vive una fase di stallo, ma continua a contare vittime, civili e militari.

Il piano della Cina: rispetto sovranità e no al nucleare

Proprio oggi il governo cinese ha presentato un piano di pace in dodici punti: il primo invoca il rispetto della “sovranità nazionale di tutti i Paesi”. L’ottavo recita che “le armi nucleari “non possono essere usate” come pure va quelle biologiche e chimiche. La Cina chiede a Russia e Ucraina di “rispettare rigorosamente il diritto umanitario internazionale, evitando di attaccare i civili o le strutture civili”, ma si oppone anche “a qualsiasi sanzione unilaterale non autorizzata dalle Nazioni Unite”. Pechino sollecita il cessate il fuoco e la fine dei combattimenti in Ucraina perché la guerra “non prevede vincitori”, e invita ad evitare che la crisi vada fuori controllo e “a sostenere Russia e Ucraina” affinché riprendano “il dialogo diretto non appena possibile”.

La risoluzione Onu: ririto immediato della Russia e pace giusta

Poche ore prima però, alla vigilia dell’anniversario dell’invasione, Cina, India e altri 30 Paesi si sono astenuti nel voto della risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu, approvata con 141 sì, che invita la Russia a ritirarsi “incondizionatamente e immediatamente” dall’Ucraina per una pace “complessiva, giusta e duratura” nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite. Il testo, che ha avuto 7 voti contrari, (Russia, Bielorussia, Siria, Nord Corea, Eritrea, Mali, Nicaragua) ribadisce “l’impegno per la sovranità, l’indipendenza, l’unità e integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti”.

I Paesi favorevoli, 141, sono gli stessi del 2 marzo 2022

Tra i 75 co-sponsor della risoluzione c’è anche l’Italia. Altri astenuti, invece, sono stati Cuba, Pakistan, Angola, Etiopia, Algeria, Sudafrica, Zimbabwe, Iran, Armenia, Kazakistan e Uzbekistan. Molti Paesi del Sud del mondo, che sottolineano così la loro distanza da quella che considerano una guerra dell’Occidente. Il numero dei voti favorevoli è lo stesso della risoluzione approvata 2 marzo scorso.