Chiesa Cattolica – Italiana

Ucraina, esplosioni vicino al porto di Odessa

Antonella Palermo – Città del Vaticano

La Russia ha minacciato di colpire i centri di comando della capitale ucraina, accusando il Paese di attacchi nel proprio territorio. “Bucha, Mariupol, Kramatorsk sono tutti esempi di violazioni dei diritti umani da parte della Russia in Ucraina”, ha detto la portavoce della Casa Bianca, definendo “atrocità” quelle compiute da Mosca. A fronte dell’irritazione del Cremlino e di Pechino, e la freddezza di Macron, Biden vede ora al suo fianco il Canada: anche il premier Trudeau parla esplicitamente di genocidio in Ucraina. Gli Stati Uniti starebbero valutando la possibilita’ di inviare nei prossimi giorni un funzionario di alto livello a Kiev.

Presidenza ucraina: a Mariupol fatti prigionieri ‘molti meno’ di mille marine

L’incrociatore Mosca della flotta russa del Mar Nero, che secondo Kiev è stato colpito ieri da due missili ucraini Neptune al largo di Odessa, è stato abbandonato o è affondato: lo riporta la Cnn, confermando incertezze sulla sorte della nave da guerra che secondo il Cremlino è stata invece “seriamente danneggiata” per l’esplosione delle munizioni che trasportava, in seguito a un incendio sviluppatosi a bordo. L’equipaggio di più di 500 marinai è stato evacuato. Odessa ora teme una rappresaglia con attacchi missilistici. Nel 50° giorno dall’invasione, Kiev afferma – come riportato dalla Bbc – che le forze russe continuano a lanciare attacchi missilistici e bombe sulle infrastrutture militari e civili nelle regioni di Kharkiv, Donetsk e Zaporizhzhia. Il consigliere del capo dell’Ufficio del presidente ucraino, Oleksiy Arestovych, fa sapere intanto che marine della 36ma brigata sono stati fatti prigionieri dai russi mentre tentavano di sfondare il fronte a Mariupol per raggiungere il reggimento Azov, ma che non si tratta di mille militari, come invece annunciato da Mosca, ‘ma molti meno’.

Zelensky: se la Russia non persegue la pace, esca dalla comunità internazionale

Se la Russia non riesce a perseguire un accordo di pace, deve lasciare per sempre la comunità internazionale. Lo ha detto nel suo consueto discorso notturno alla nazione, il presidente ucraino Zelensky. Il Giappone sta valutando l’invio di una missione aerea per aiutare a gestire il flusso di rifugiati ucraini. Lo anticipano fonti governative spiegando che nei piani c’è il supporto logistico alle agenzie umanitarie, tra cui l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. E intanto, tra gli arresti in Ucraina, spicca il nome dell’oligarca russo Viktor Medvedchuk, considerato persona vicina a Putin: era comparso nelle indagini sul Russiagate.

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