Sulle orme di San Francesco per costruire la via della fratellanza

Vatican News

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Molti dei passi e dei gesti di Papa Francesco si inseriscono in una traiettoria che parte da Assisi e che si scorge chiaramente fin dai primi giorni del Pontificato. Nella Santa Messa di inizio del ministero petrino, il 19 marzo del 2013, il Pontefice già indica la direttrice che accompagna il suo magistero. “La vocazione del custodire – afferma il Santo Padre durante l’omelia – non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. E’ il custodire l’intero creato, la bellezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mostrato San Francesco: è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo”. Il 4 ottobre del 2013, nel giorno della festa del Patrono d’Italia, il Papa è ad Assisi. “Da questa Città della Pace – afferma il Santo Padre nell’omelia durante la Messa in piazza San Francesco – ripeto con la forza e la mitezza dell’amore: rispettiamo la creazione, non siamo strumenti di distruzione!”. “Sentiamo il grido di coloro che piangono, soffrono e muoiono a causa della violenza, del terrorismo o della guerra, in Terra Santa, tanto amata da San Francesco, in Siria, nell’intero Medio Oriente, in tutto il mondo”. 

Laudato si’

La custodia del creato è il tema centrale dell’enciclica Laudato si’  che, con un titolo tratto dal Cantico delle creature, propone la trama di una ecologia integrale per un nuovo paradigma di giustizia. Diversi passaggi di questo documento, pubblicato il 24 maggio del 2015, sono dedicati a San Francesco. “Ho preso il suo nome – scrive il Papa – come guida e come ispirazione nel momento della mia elezione a Vescovo di Roma. Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità”. Il Pontefice mette anche in evidenza nell’enciclica la connessione tra gli esseri umani e il mondo. “Non è un caso che, nel cantico in cui loda Dio per le creature, San Francesco aggiunga: “Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore”. “Tutto è collegato. Per questo – scrive il Papa – si richiede una preoccupazione per l’ambiente unita al sincero amore per gli esseri umani e un costante impegno riguardo ai problemi della società”. L’esortazione è quella di ascoltare il grido della terra e dei poveri.

Sulle orme del Poverello di Assisi

Il Pontificato di Francesco è anche un incrocio di cammini e speranze. Nel 2017, durante il viaggio apostolico in Egitto, il Papa ricorda un altro viaggio, quello compiuto dal Poverello di Assisi in quello stesso Paese. Rivolgendosi il 28 aprile di quell’anno ai partecipanti alla Conferenza internazionale per la pace, il Pontefice pronuncia queste parole: “Siamo chiamati, cristiani e musulmani, e tutti i credenti, a dare il nostro contributo: viviamo sotto il sole di un unico Dio misericordioso. […] In questo senso possiamo dunque ‎chiamarci gli uni gli ‎altri fratelli e sorelle”. “Si levi il sole di una rinnovata fraternità in nome di Dio e sorga da questa terra, baciata dal sole, l’alba di una civiltà della pace e dell’incontro. Interceda per questo San Francesco di Assisi, che otto secoli fa venne in Egitto e incontrò il Sultano Malik al Kamil”.

Documento di Abu Dhabi

“Beati i pacifici, poiché saranno chiamati figli di Dio. Veramente sono pacifici coloro che per tutto ciò che soffrono in questo secolo, per amore del Signor nostro Gesù Cristo conservano la pace nell’animo e nel corpo”. Questo testo della quindicesima delle ventuno “Ammonizioni” attribuite a San Francesco d’Assisi ha gli stessi orizzonti protesi verso la riconciliazione indicati nel Documento sulla Fratellanza Umana. Firmato il 4 febbraio del 2019 da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar ad Abu Dhabi, il testo contiene un forte invito a riscoprirsi fratelli per promuovere insieme la giustizia e la pace, garantendo i diritti umani e la libertà religiosa. “La fede – si legge nella prefazione – porta il credente a vedere nell’altro un fratello da sostenere e da amare”.

Il viaggio apostolico negli Emirati Arabi Uniti (3-5 febbraio 2019)

La “Dichiarazione di Abu Dhabi” è stata formata 800 anni dopo uno storico incontro. “Con animo riconoscente al Signore, nell’ottavo centenario dell’incontro tra San Francesco di Assisi e il sultano al-Malik al-Kāmil – ricorda Papa Francesco durante l’incontro interreligioso del 4 febbraio 2019 – ho accolto l’opportunità di venire qui come credente assetato di pace, come fratello che cerca la pace con i fratelli. Volere la pace, promuovere la pace, essere strumenti di pace: siamo qui per questo”. Anche durante il viaggio apostolico in Marocco, il Papa ricorda l’incontro tra San Francesco e il Sultano: “Quell’evento profetico – afferma il Santo Padre il 31 marzo del 2019 rivolgendosi al popolo e alle autorità del Marocco – dimostra che il coraggio dell’incontro e della mano tesa sono una via di pace e di armonia per l’umanità, là dove l’estremismo e l’odio sono fattori di divisione e di distruzione”.

Fratelli tutti

Il viaggio del Pontefice nella penisola arabica precede un’altra storica giornata. La scena si sposta da Abu Dhabi ad Assisi. Nella cittadina umbra, il 3 ottobre del 2020, il Papa firma sulla tomba di san Francesco l’enciclica “Fratelli Tutti”, un invito a realizzare il desiderio mondiale di fratellanza per “un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole”. “San Francesco che si sentiva fratello del sole, del mare e del vento – scrive il Pontefice – sapeva di essere ancora più unito a quelli che erano della sua stessa carne. Dappertutto seminò pace e camminò accanto ai poveri, agli abbandonati, ai malati, agli scartati, agli ultimi”.

Papa Francesco firma l’enciclica Fratelli tutti

Fratelli tutti scriveva San Francesco d’Assisi per rivolgersi – ricorda il Papa nella sua ultima enciclica – a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo”. Il santo, aggiunge il Pontefice, “invita a un amore che va al di là delle barriere della geografia e dello spazio” e dichiara beato “colui che ama l’altro quando fosse lontano da lui, quanto se fosse accanto a lui”. Con queste poche e semplici parole – sottolinea il Papa – San Francesco ha spiegato “l’essenziale di una fraternità aperta, che permette di riconoscere, apprezzare e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita”.

Siamo fratelli tutti

Il seme di San Francesco cresca in tanti cuori

San Francesco ci parla ancora, anche in questo tempo scosso dalla pandemia. Ci parla con la voce del Papa e di tutti gli uomini di buona volontà. Esorta a prenderci cura del creato, a riconoscerci tutti come fratelli. “San Francesco – sottolinea il Papa nell’enciclica Fratelli tutti – ha ascoltato la voce di Dio, ha ascoltato la voce del povero, ha ascoltato la voce del malato, ha ascoltato la voce della natura. E tutto questo lo trasforma in uno stile di vita. Spero che il seme di San Francesco cresca in tanti cuori”. La via indicata dal Papa e da San Francesco, come ha scritto lo stesso Poverello di Assisi, è quella del Vangelo: “Quanto sono beati e benedetti quelli che amano il Signore e fanno così come il Signore stesso dice nel Vangelo: Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta la mente, e il prossimo tuo come te stesso”.

“Guardiamo con attenzione, fratelli tutti, il buon pastore che per salvare le sue pecore (Cfr. Gv 10,11; Eb 12,2) sostenne la passione della croce.
Le pecore del Signore l’hanno seguito nella tribolazione e persecuzione (Cfr. Gv 10,4), nell’ignominia e nella fame (Cfr. Rm 8,35), nella infermità e nella tentazione e in altre simili cose; e ne hanno ricevuto in cambio dal Signore la vita eterna. Perciò è grande vergogna per noi servi di Dio, che i santi abbiano compiuto queste opere e noi vogliamo ricevere gloria e onore con il semplice raccontarle! (San Francesco, Admonitions)”

La “marcia della fratellanza”

In occasione del secondo anniversario della firma del Documento sulla Fratellanza Umana ripercorriamo, a partire dal viaggio apostolico in Egitto nel 2017, questo denso percorso attraverso alcune date, incontri ed eventi. Un cammino che si snoda fino al 4 febbraio 2021, prima Giornata internazionale della fratellanza indetta dalle Nazioni Unite. Un cammino che non si conclude e che interpella tutti gli uomini a seguire la via della fratellanza.

Cronologia

 

 2017

 18 marzo

Il direttore della Stampa della Santa dichiara che è in programma, dal 28 al 29 aprile del 2017, il viaggio apostolico di Papa Francesco nella Repubblica Araba d’Egitto.

 28 aprile

Al Cairo il Papa si rivolge ai partecipanti alla Conferenza internazionale per la pace. “Nel campo del dialogo, specialmente interreligioso, siamo sempre chiamati – afferma il Pontefice – a camminare insieme, nella convinzione che l’avvenire di tutti dipende anche dall’incontro tra le religioni e le culture”.

 2019

 31 gennaio

Videomessaggio del Papa in occasione del viaggio apostolico negli Emirati Arabi Uniti, in programma dal 3 al 5 febbraio del 2019. “Sono felice di questa occasione offertami dal Signore – afferma Francesco – per scrivere, sulla vostra cara terra, una nuova pagina della storia delle relazioni tra le religioni confermando che siamo fratelli pur essendo differenti”.

 4 febbraio

Discorso del Papa durante l’incontro interreligioso al Founder’s Memorial di Abu Dhabi. “Il punto di partenza – sottolinea Francesco – è riconoscere che Dio è all’origine dell’unica famiglia umana. Egli, che è il Creatore di tutto e di tutti, vuole che viviamo da fratelli e sorelle, abitando la casa comune del creato che Egli ci ha donato. Si fonda qui, alle radici della nostra comune umanità, la fratellanza, quale «vocazione contenuta nel disegno creatore di Dio”.

 4 febbraio

Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, firmano il Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune.

 5 febbraio

In un tweet lo sceicco Mohamed bin Zayed annuncia la costruzione della Casa della famiglia di Abramo “per commemorare la storica visita di Papa Francesco e del Grande Imam Al-Tayyeb e per riflettere sulla coesistenza pacifica delle diverse comunità negli Emirati Arabi Uniti”. Il progetto prevede la costruzione di una chiesa, di una moschea e di una sinagoga unite dalle stesse fondamenta.

 6 febbraio

All’udienza generale il Papa ricorda il viaggio apostolico negli Emirati Arabi Uniti. “Il Grande Imam di Al-Azhar ed io – spiega Francesco – abbiamo firmato il Documento sulla Fratellanza Umana, nel quale insieme affermiamo la comune vocazione di tutti gli uomini e le donne ad essere fratelli in quanto figli e figlie di Dio, condanniamo ogni forma di violenza, specialmente quella rivestita di motivazioni religiose, e ci impegniamo a diffondere nel mondo i valori autentici e la pace”.

 7 febbraio

Monsignor Miguel Ángel Ayuso in una intervista a Vatican News sottolinea che il viaggio del Papa negli Emirati Arabi ha tracciato la “road map” del dialogo interreligioso per il futuro. “Siamo chiamati a realizzare ciò che è, oggi e ovunque, strettamente necessario per il nostro mondo, e cioè il dialogo interreligioso e la testimonianza di vita cristiana”.

 19 agosto

Nasce il Comitato superiore per l’attuazione del Documento sulla Fratellanza Umana. L’obiettivo è quello di sviluppare iniziative che mettano in pratica gli obiettivi del Documento. Tra i membri del Comitato, monsignor Miguel Ángel Ayuso, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, e il professor Mohamed Hussein Mahrasawi, rettore dell’Università Al-Azhar.

 26 agosto

Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede dichiara che Papa Francesco ha appreso con gioia la notizia della nascita del Comitato per raggiungere gli obiettivi contenuti nel Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune. E ha osservato: “Anche se purtroppo sono spesso il male, l’odio, la divisione a fare notizia, c’è un oceano nascosto di bene che cresce e che ci fa sperare nel dialogo, nella conoscenza reciproca, nella possibilità di costruire, insieme ai credenti di altre fedi e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, un mondo di fraternità e di pace”.

 11 settembre

 A Casa Santa Marta si svolge il primo incontro del Comitato Superiore per raggiungere gli obiettivi contenuti nel Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune. È stato scelto l’11 settembre come segno della volontà di costruire vita e fratellanza dove altri hanno seminato morte e distruzione.

 20 settembre

Il Comitato superiore per l’attuazione del Documento sulla Fratellanza Umana si riunisce per la seconda volta a New York. In questa occasione, il rabbino Bruce Lustig dichiara che il Documento di Abu Dhabi rappresenta uno spartiacque sulla via dell’avvicinamento di ebrei, cristiani e musulmani.

 15 novembre

Papa Francesco incontra, in Vaticano, il Grande Imam Ahmed Al-Tayeb. Nel corso dei colloqui, riferisce la Sala Stampa della Santa Sede, si è ricordato il viaggio del Papa negli Emirati Arabi Uniti e si è parlato delle iniziative messe in campo dal Comitato Superiore per raggiungere gli obiettivi del Documento sulla Fratellanza umana.

 5 dicembre

I membri del Comitato Superiore per raggiungere gli obiettivi contenuti nel Documento sulla Fratellanza umana incontrano a New York il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres. Gli consegnano un messaggio di Papa Francesco e del Grand Imam di Al-Azhar Ahmed Al-Tayyeb. Nel testo si propone che il 4 febbraio sia dichiarato Giornata Mondiale della Fratellanza umana.

 2020

 4 febbraio

Videomessaggio di Papa Francesco ai partecipanti alla cerimonia ad Abu Dhabi in occasione del primo anniversario del Documento sulla Fratellanza Umana. “Oggi – afferma il Pontefice – celebriamo il primo anniversario di questo grande evento umanitario, sperando in un futuro migliore per l’umanità, un futuro libero dall’odio, dal rancore, dall’estremismo e dal terrorismo, in cui prevalgano i valori della pace, dell’amore e della fratellanza”. Ad Abu Dhabi viene anche presentato un codice etico che, attraverso 20 principi, invita i giornalisti a svolgere la loro professione rispettando i diritti di tutti. Quello proposto è un codice di condotta per i professionisti dei media alla luce del Documento sulla Fratellanza.

 3 maggio

Papa Francesco al Regina Caeli rende noto che ha accolto  la proposta dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana affinché il 14 maggio del 2020 “i credenti di tutte le religioni si uniscano spiritualmente in una giornata di preghiera e digiuno e opere di carità, per implorare Dio di aiutare l’umanità a superare la pandemia di coronavirus”.

 13 maggio

All’udienza generale il Papa esorta e incoraggia tutti ad unirsi alla Giornata del 14 maggio 2020. “Uniamoci come fratelli -afferma il Santo Padre salutando i fedeli di lingua araba – nel chiedere al Signore di salvare l’umanità dalla pandemia, di illuminare gli scienziati e di guarire i malati”.

 14 maggio

Si celebra la Giornata di preghiera e digiuno indetta dall’Alto Comitato per la Fratellanza Umana. Durante la celebrazione mattutina a Casa Santa Marta il Papa afferma: “Oggi siamo stati invitati a pregare ognuno secondo la propria tradizione e a fare una giornata di penitenza, di digiuno e anche di carità, di aiuto agli altri”.

 3 ottobre

Papa Francesco firma ad Assisi l’enciclica “Fratelli tutti” sulla fraternità e l’amicizia sociale. 

 4 ottobre

Nel giorno della festa di San Francesco, viene pubblicata l’enciclica Fratelli tutti firmata dal Papa ad Assisi.

 20 ottobre

L’Alto comitato per la Fratellanza Umana lancia il “Premio Zayed per la fratellanza umana 2021” con un appello mondiale per le candidature. Il Premio è stato creato nel 2019 per riconoscere l’eccezionale lavoro svolto da singoli individui o da istituzioni nel creare scoperte e guidare il progresso umano.  Nella prima edizione è stato assegnato a Papa Francesco e al Grande imam di Al-Azhar, firmatari  ad Abu Dhabi del  Documento sulla Fratellanza Umana. Il “Premio Zayed per la fratellanza umana 2021”, prevede un compenso di un milione di dollari. L’annuncio dei nomi dei vincitori è previsto il 4 febbraio 2021, secondo anniversario della firma della “Dichiarazione di Abu Dhabi”.

 21 dicembre

Le Nazioni Unite dichiarano il 4 febbraio Giornata internazionale della Fraternità Umana. La Giornata è un’occasione per promuovere il dialogo interreligioso e interculturale.

  2021

 4 febbraio

È il giorno del secondo anniversario della firma, ad Abu Dhabi, del Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune. Si celebra la prima Giornata internazionale della Fraternità Umana indetta dall’Onu.

I volti della fratellanza

La fratellanza e anche una via di uscita dalla pandemia del coronavirus. Ed è innanzitutto armonia. “Cercare di arrampicarsi nella vita, di essere superiori agli altri – afferma il Papa all’udienza generale del 12 agosto 2020 – distrugge l’armonia. È la logica del dominio, di dominare gli altri. L’armonia è un’altra cosa: è il servizio”. La fratellanza è poi un’opzione preferenziale per i poveri. “Sarebbe triste se nel vaccino per il Covid-19 si desse la priorità ai più ricchi!. E che scandalo sarebbe – sottolinea il Santo Padre all’udienza generale del 19 agosto 2020 – se tutta l’assistenza economica che stiamo osservando si concentrasse a riscattare industrie che non contribuiscono all’inclusione degli esclusi, alla promozione degli ultimi, al bene comune o alla cura del creato”. La via della fratellanza presuppone anche una distribuzione universale dei beni. “Noi siamo amministratori dei beni, non padroni”. “Quando l’ossessione di possedere e dominare – afferma Francesco all’udienza generale del 26 agosto 2020 – esclude milioni di persone dai beni primari; quando la disuguaglianza economica e tecnologica è tale da lacerare il tessuto sociale; e quando la dipendenza da un progresso materiale illimitato minaccia la casa comune, allora non possiamo stare a guardare”. 

La fratellanza è anche solidarietà. “Per uscire migliori da questa crisi, dobbiamo farlo insieme”. “San Francesco d’Assisi – sottolinea il Pontefice all’udienza generale del 2 settembre 2020 – lo sapeva bene, e animato dallo Spirito dava a tutte le persone, anzi, alle creature, il nome di fratello o sorella”. Un altro volto della fratellanza, ricorda il Papa, è quello dell’amore sociale. “Il coronavirus – afferma all’udienza generale del 9 settembre 2020 – ci mostra che il vero bene per ciascuno è un bene comune non solo individuale e, viceversa, il bene comune è un vero bene per la persona”. “È dunque tempo di accrescere il nostro amore sociale”. Il prendersi cura gli uni degli altri è un ulteriore tratto distintivo della fratellanza. “I nostri fratelli più poveri e la nostra madre terra – afferma Francesco all’udienza generale del 16 settembre 2020 – gemono per il danno e l’ingiustizia che abbiamo provocato e reclamano un’altra rotta. Reclamano da noi una conversione, un cambio di strada: prendersi cura anche della terra, del creato”. La via della fratellanza è anche una via di sussidiarietà. “Si ascoltano più i potenti che i deboli e questo – osserva il Pontefice all’udienza generale del 23 settembre 2020 – non è il cammino, non è il cammino umano, non è il cammino che ci ha insegnato Gesù, non è attuare il principio di sussidiarietà”.

Giornata Internazionale della Fratellanza Umana

“Fratres omnes”, non tutti contro tutti

Tutti sono chiamati a percorrere la via della fratellanza. In questo tempo lacerato dalla crisi, non solo sanitaria, l’umanità deve aprirsi al mondo, al fratello di ogni terra.  “Se non riusciamo a recuperare la passione condivisa per una comunità di appartenenza e di solidarietà, alla quale destinare tempo, impegno e beni, l’illusione globale che ci inganna – scrive Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti – crollerà rovinosamente e lascerà molti in preda alla nausea e al vuoto. Inoltre, non si dovrebbe ingenuamente ignorare che ‘l’ossessione per uno stile di vita consumistico, soprattutto quando solo pochi possono sostenerlo, potrà provocare soltanto violenza e distruzione reciproca’. Il ‘si salvi chi può’ si tradurrà rapidamente nel ‘tutti contro tutti’, e questo sarà peggio di una pandemia”. Nel corso della storia e negli ultimi anni tante iniziative sono nate sulla via della fratellanza tracciata da San Francesco e indicata dal Papa. Questo è il solco da seguire per uscire migliori dalla crisi.