Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Stop alle manifestazioni oggi nello Sri Lanka, dove il Parlamento ha eletto il nuovo presidente, dopo l’uscita di scena di Gotabaya Rajapaksa, costretto a lasciare il Paese a causa delle dimostrazioni popolari contro l’atteggiamento del governo di fronte alla grave crisi economica che sta colpendo la società. I 225 deputati del parlamento sono stati chiamati a scegliere tra tre candidati: il vincitore premier e presidente ad interim, Wickremesinghe, che ha avuto la meglio sull’ex ministro della Comunicazione, Dullas Alahapperuma, e sul leader della sinistra, Anura Dissanayake. Il nuovo capo dello Stato ha ottenuto 134 preferenze. Gli altri due candidati, rispettivamente 82 e 3 voti.
Occorre un Paese unito
Nell sue prime dichiarazioni Wickremesinghe ha subito messo in evidenza l’esigenza di avviare nello Sri Lanka un processo di pacificazione interna. “Le divisioni sono terminate”, ha sottolineato di fronte alla perdurante e storica crisi politica ed economica. Ora, secondo gli osservatori, bisognerà vedere come risponderà la piazza, che vede in Wickremesinghe un continuatore della politica di Rajapaksa, e se lo stesso neopresidente riuscirà a dialogare con la società, proponendo un valido programma per uscire dalla crisi.