“Siate autentici!”, in un libro la comunicazione nello stile di Papa Francesco

Vatican News

Adriana Masotti – Città del Vaticano

Ci sono alcune parole che Papa Francesco ripete spesso e che si sono ormai diffuse come ad esempio “tenerezza”, “misericordia”, “il tempo è superiore allo spazio”, “iniziare processi piuttosto che occupare spazi”, o ancora “discernimento”, “terza guerra mondiale a pezzetti”, “dialogo”, “servizio”, “ascolto”, “speranza”, ecc… E ci sono alcuni gesti compiuti da Papa Francesco che per molti di noi sono indimenticabili. Chi non ricorda l’immagine di Francesco che lava i piedi ai detenuti il giovedì santo, che si inginocchia davanti ai leader del Sud Sudan scongiurandoli di lavorare per la pace nel loro Paese; oppure le carezze date a tanti bimbi e agli anziani, a portatori di handicap e a vittime di tratta. Ma anche le foto del Papa che sale le scalette di un aereo con la sua inseparabile borsa nera in mano o che scende da una semplice utilitaria arrivando in qualche luogo dove la gente lo attende. Papa Francesco desidera comunicare e sa che la comunicazione deve toccare mente e cuore delle persone. Spesso si emoziona e suscita emozione. 

I partecipanti all’evento di oggi 

“Siate autentici!” è il titolo del volume del giornalista colombiano Ary Waldir Ramos Diaz, pubblicato da Edizioni Lavoro, presentato questo pomeriggio nella sede di Radio Vaticana. L’autenticità è la caratteristica di Papa Francesco comunicatore che il libro propone esaminando, appunto, parole e gesti di questi primi 8 anni di Pontificato. All’incontro, moderato da Alessandro Gisotti, vice-direttore editoriale dei Media Vaticani, intervengono il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi; Eva Fernández, corrispondente per l’Italia e il Vaticano di Radio Cope; Jesús Colina, vice-presidente del network cattolico Aleteia, e naturalmente l’autore. Il sottotitolo del libro è: “Con Papa Francesco per migliorare le nostre relazioni e e la nostra comunicazione”.

Una comunicazione che intende costruire ponti

Nel suo libro Ramos Diaz mette a confronto la comunicazione del Papa con il modo di comunicare di questa nostra epoca definita “della post-verità”. E porta degli esempi che sottolineano tre dimensioni fondamentali nella sua comunicazione: “profondità”, “ascolto” e, appunto, “autenticità”, elementi che indicano nel creare ponti tra le persone, anche le più lontane o diverse, l’obiettivo generale del suo comunicare. “Comprendere la comunicazione di Jorge Mario Bergoglio significa avvicinarsi al mistero di una comunicazione inclusiva, piena di valori, aperta alla diversità e alla creazione di una comunità”, scrive nell’introduzione l’autore che analizza “la comunicazione non verbale e interpersonale del Papa attraverso la testimonianza di persone che l’hanno incontrato nel corso della loro vita – credenti, atei, collaboratori, amici, personaggi istituzionali o semplici testimoni”. Obiettivo del volume, sempre nelle parole dell’autore, è aiutare il lettore a intraprendere, sull’esempio di Papa Francesco, “un percorso di crescita personale e sociale (…). Un percorso per abbattere i muri dell’indifferenza, del cinismo, del pessimismo, e migliorare le relazioni interpersonali.

“In primo luogo, il Papa ritiene che la comunicazione sia una conversazione con la persona che ha di fronte, anche se ha davanti a sé una folla (da Siate autentici, pag. 26)”

Il cardinale Grech: ascoltare è un’arte

Il cardinale Grech apre gli interventi; il suo ha per tema l’ascolto. Una buona comunicazione non può che nascere dall’ascolto, afferma. Non a caso, il Papa ha voluto cominciare il percorso sinodale proprio dall’ascolto del popolo di Dio. Ma che cosa significa ascoltare? Il segretario generale del Sinodo ricorda che già nell’Evangelii gaudium, Papa Francesco scrive che ascoltare è più che sentire. E commenta: “ascoltare è un’arte, un esercizio non solo della mente ma anche del cuore. Non è per nulla un atto passivo, un’assenza di parole”. Significa, prosegue, “assumere un atteggiamento di disponibilità” verso l’altro “che è sempre un dono per me”. L’ascolto significa, dunque, fare spazio all’altro, lasciando da parte i pregiudizi. È svuotarsi di tutto quanto ci rende sordi. Alla base dell’ascolto, afferma ancora il cardinale Grech, c’è sempre una relazione ed esso prevede la reciprocità. Il porporato cita il drammatico caso degli abusi come esempio per dire che “non di rado all’abuso fisico, psicologico subito”, si è aggiunta per la vittima un’altra sofferenza: “quella di una parola che ferisce piuttosto che guarire, di una parola che non ha saputo ascoltare”. Infine, un accenno ancora al Sinodo appena avviato che può essere un  tempo opportuno di guarigione delle tante ferite che ci portiamo come Chiesa, come società e come umanità”. “Aiutateci ad ascoltare tutti – conclude il cardinale Grech – specie chi vive ai margini, chi è stato ferito da una Chiesa sorda e muta, chi è in attesa di un orecchio  e di un cuore disposti ad ascoltare”. 

Comunicare come servizio agli altri

Per Eva Fernández il libro “Siate autentici!” è un modo inedito di affrontare la comunicazione del Papa e si sofferma sul suo valore di servizio sottolineando tre parole: regalo, lavorogenerosità. Afferma che è un regalo a tutti noi la comnunicazione del Papa perchè ci aiuta a capire il Vangelo e ce lo rende attraente. La parola regalo è utile anche per dare un valore positivo alla comunicazione. Ma questo richiede lavoro, perchè richiede preparazione e il Papa, osserva Fernández, mette tutte le sue energie in questo suo comunicare. Per fare come lui occorre coraggio, ma anche umiltà per dare rilievo al messaggio più che a chi ne è il portatore.  Infine generosità, che significa anche sapere di correre dei rischi comunicando con coraggio. E questo il Papa lo sa bene, conclude.

La coerenza tra ciò che si è e ciò che si dice

Il tema della profondità viene approfondito da Jesús Colina che inizia il suo intervento ricordando il difficile momento vissuto da Papa Francesco in Cile durante il suo viaggio apostolico nel 2018, parlando con i giornalisti in merito alle accuse che investono esponenti della Chiesa locale di aver commesso abusi. Più tardi, Francesco si rende conto di aver dato una risposta non esatta e con semplicità lo ammette dicendo: “Sono incorso in un grave errore di valutazione per mancanza di informazioni…”. Poi incontra alcune vittime di abusi e chiede loro perdono. “I veri comunicatori  – dice Colina – si vedono nei momenti di crisi. La profondità della comunicazione di Francesco dipende dalla coerenza tra ciò che è e ciò che comunica”. E il Papa comunica prima di tutto con la sua persona. “Lui è il mezzo di comunicazione del messaggio, il Vangelo passa dal suo essere, dalla sua persona e passa più con i gesti che con le parole”. Per Colina il libro di Ramos Diaz più che un manuale di comunicazione, è un manuale di spiritualità della comunicazione secondo la testimonianza resa dal Papa.

Ramos Diaz: un lavoro collettivo

A conclusione dell’incontro di questo pomeriggio, le commosse parole dell’autore. Ary Waldir Ramos Diaz ci tiene a dire che il libro “Siate autentici!” è nato da un noi e che è il risultato di un lavoro collettivo e sottolinea ancora l’importanza della coerenza che significa anche evitare quei peccati della professione del giornalista indicati da Papa Francesco e cioè disinformazione, calunnia, diffamazione, fascinazione per lo scandalo. La comunicazione autentica richiede pazienza e coraggio, conclude, ma ci aiuterà a demolire i muri e grazie alla coerenza saremo credibili.