Si apre l’anno giubilare di San Domenico di Guzman

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Benedetta Capelli – Città del Vaticano

“Tenero come una mamma, forte come un diamante”. Due opposti, usati dal domenicano Henri-Dominique Lacordaire, per definire un uomo innamorato di Dio, asceso al cielo il 6 agosto 1221 a Bologna. Proprio in questo anno prende il via, a 800 anni dalla scomparsa di San Domenico di Guzman, il Giubileo a lui dedicato e incentrato sul tema: “A tavola con San Domenico” che si ispira alla tavola della Mascarella su cui è stato dipinto il primo ritratto del fondatore dei domenicani poco dopo la sua canonizzazione. La tavola sarà ricomposta riunendo la parte principale conservata nella chiesa parrocchiale di Santa Maria e San Domenico della Mascarella, la prima sede bolognese dei domenicani, con i frammenti custoditi nel convento patriarcale.

Un santo di comunione

“Celebreremo San Domenico – ha scritto in una lettera il maestro generale dell’Ordine dei predicatori padre Gerard Timoner – non come un santo su un piedistallo, ma un santo che gode a tavola della comunione con i suoi fratelli, riuniti dalla stessa vocazione per predicare la Parola di Dio e condividere il cibo e le bevande dono di Dio”. Ad aprire le celebrazioni dell’Anno Giubilare sarà il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, nella Basilica di San Domenico. La pandemia ha condizionato gli eventi ma restano quelli più significativi: il prossimo 24 maggio la festa del “traslazione” del santo e il 4 agosto, giorno della nascita di Domenico da Guzman. Dal 22 al 25 settembre, è in calendario il convegno internazionale: “Domenico e Bologna. Genesi e sviluppo dell’Ordine dei Predicatori” con studiosi e ricercatori da tutto il mondo. In programma il “Cammino di San Domenico”, che ripercorre l’ultimo viaggio terreno, da Roma a Bologna, toccando poi i luoghi significativi dell’Ordine.

L’ordine diffuso in tutto il mondo

Nato nel 1170 a Caleruega, un villaggio montano della Vecchia Castiglia (Spagna), fu fondatore dell’Ordine dei predicatori. La vita di San Domenico fu caratterizzata dalla povertà, dalla carità e dal fronteggiare le eresie degli Albigesi e dei Valdesi. Oggi i domenicani sono circa 5mila, sparsi in 80 nazioni. La famiglia domenicana include anche monache dedite alla vita contemplativa, suore impegnate nell’apostolato. Tra i figli illustri di San Domenico ci sono San Tommaso d’Aquino, Francisco de Vitoria, uno dei padri del diritto internazionale. L’Ordine vanta anche un Premio Nobel per la pace: il belga Dominique Pire (1958) impegnato accanto ai rifugiati nel secondo dopoguerra, fondatore di un’università della pace.