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Save the Children: allarme per l’aumento di ansia nei bambini a causa dei lockdown

Vatican News

A causa della pandemia, l’83% dei bambini di tutto il mondo ha avvertito un aumento dei sentimenti negativi e tra i minori sono in crescita i livelli di depressione, ansia, solitudine e autolesionismo. Nei Paesi dove le scuole sono rimaste chiuse dalle 17 alle 19 settimane, il malessere psicologico è aumentato nel 96% dei casi. E’ l’allarme lanciato da Save the Children, in un comunicato, in prossimità con la Giornata Mondiale della Salute Mentale, che ricorre il 10 ottobre. I dati emergono da un sondaggio condotto dall’Organizzazione a settembre 2020 su oltre 13.000 bambini in 46 Paesi e sottolineano come le chiusure prolungate per il Covid-19 stiano avendo un impatto devastante sulla salute mentale dei bambini a livello globale. Inoltre, secondo una nuova analisi basata sui dati dell’Oxford Covid-19 Government Response Tracker, dall’inizio della pandemia i bambini di tutto il mondo hanno trascorso in media circa sei mesi totali in casa a causa dei lockdown.

I rischi dell’isolamento

I bambini costretti a rimanere in lockdown per molto tempo corrono un maggiore rischio di stress. In alcuni casi, lo stress prolungato, l’incertezza e l’isolamento sociale possono portare ad ansia, aggressività, introversione o persino depressione e autolesionismo. Per questo motivo, Save the Children esorta tutti i governi a includere la salute mentale e il supporto psicosociale per bambini e adolescenti nel servizio sanitario nazionale. “Coloro che vivono in povertà o in situazioni svantaggiate o di vulnerabilità sono ancora più a rischio a causa delle conseguenze dannose dei lockdown prolungati”, ha dichiarato Marie Dahl, responsabile dell’Unità di salute mentale e supporto psicosociale di Save the Children. “La mancanza di stimoli sociali può avere un grave impatto sulla loro salute mentale e sul loro sviluppo. Sebbene i lockdown siano importanti per limitare la diffusione del Covid-19, l’isolamento sociale può portare a sconforto, ansia e depressione tra i bambini. Se non affrontiamo questa crisi di salute mentale, il benessere, lo sviluppo e la salute dei bambini potrebbe risentirne ancora per molto tempo anche dopo la revoca delle restrizioni”.

Il lockdown nei diversi Paesi

In quasi tutti i Paesi del mondo i minori hanno vissuto una qualche forma di chiusura durante la pandemia di Covid-19. Il Venezuela è il Paese in cui si è trascorso più tempo a casa a causa dei lockdown intermittenti e i bambini sono rimasti nelle loro abitazioni fino a 16 mesi. In India, dove si sono registrate più di 448.000 morti per Covid-19, i bambini hanno trascorso almeno 100 giorni a casa. Per fornire un supporto alla salute mentale dei minori, Save the Children ha istituito una linea telefonica di consulenza gratuita per bambini e giovani ricevendo quest’anno più di 2.900 chiamate. 

Supporto psicosociale ai bambini

Naya è una ragazza di 14 anni che nel 2013 si è trasferita nei Paesi Bassi dalla Siria ed è rimasta a casa per nove mesi. “Il supporto psicosociale mi ha aiutato ad aumentare la fiducia nelle mie capacità e a rendermi conto che non ho bisogno di vergognarmi del mio passato. Le mie paure e i miei incubi sono scomparsi. Avere amici mi ha aiutato molto a elaborare le mie esperienze e a farmi sentire a casa” ha detto Naya, che in prima persona ha vissuto l’impatto positivo che può avere il supporto alla salute mentale e ora, insieme a Save the Children, si batte per promuovere la salute mentale tra i bambini. Lo scorso giugno, ha invitato il governo a supportare maggiormente gli insegnanti nel fornire supporto psicosociale ai bambini con un background migratorio.

La situazione in Italia

Anche in Italia un’indagine condotta tra i genitori di figli minori per verificare l’impatto della prima ondata di Covid-19 mostra come il 72% dei genitori giudicava i propri figli più nervosi e più tristi; il 77% affermava che si sentivano soli e che avevano avuto, nel 70% dei casi, un incremento dei disturbi del sonno iniziati, per circa il 12%, con dei tic che non c’erano prima della pandemia. Quasi il 40% delle famiglie intervistate ha ammesso un peggioramento delle proprie condizioni economiche. Per contribuire ad una azione concreta per promuovere il benessere di bambini e adolescenti, Save the Children ha messo a disposizione una piattaforma multimediale online.

Investire nella salute dei bambini

La richiesta di Save the Children a tutti i governi è di dare priorità alla salute mentale e di investire nel benessere e nell’apprendimento dei bambini durante e dopo la pandemia di Covid-19. L’Organizzazione chiede inoltre che la salute mentale e il benessere dei bambini siano riconosciuti come un diritto, esortando i governi ad affrontare lo stigma e le violazioni dei diritti umani nei confronti dei bambini con problemi di salute mentale e disabilità psicosociali.

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