Chiesa Cattolica – Italiana

Sandri sul cardinale Pironio: la croce segno della sua vita

L’Osservatore Romano

L’amicizia con Dio per gli uomini «del caro cardinale Eduardo Francisco Pironio si è consumata e purificata anche attraverso l’altare della Croce e del dolore, vissuto con dignità e senza voler smettere di incontrare le persone che si facevano a lui vicine, come in tanti di noi abbiamo potuto sperimentare». Lo ha sottolineato il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, presiedendo la concelebrazione eucaristica, nella cappella del seminario romano dei legionari di Cristo, martedì pomeriggio, 29 marzo. È stata l’occasione per ringraziare il Signore per l’autorizzazione, concessa da Papa Francesco alla Congregazione delle Cause dei Santi, di promulgare il decreto sulle virtù eroiche con cui il servo di Dio è stato dichiarato venerabile. La messa è stata organizzata dall’arcivescovo Vérgez Alzaga, già segretario particolare di Pironio dal 1975 e attuale presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

Con confidenza fraterna, ha spiegato Sandri all’omelia, con «quell’animo da bambino della prima comunione», Pironio afferma nel testamento spirituale di ringraziare il Signore «per il privilegio della croce». Infatti, scriveva: «Mi sento felicissimo di aver molto sofferto. Solo mi dispiace di non aver sofferto bene e di non aver assaporato sempre in silenzio la mia croce». Quanto la Chiesa ha attestato in questi anni, e in attesa «del riconoscimento di un miracolo che possa portare alla beatificazione del venerabile Eduardo, è il segno che quella croce si è confermata davvero luminosa e feconda», ha commentato il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali e vice decano del collegio cardinalizio. In fondo la croce «non solo simbolicamente è stata il segno della vita» per Pironio. Infatti, il giorno della sua ordinazione episcopale come ausiliare di La Plata «ricevette in dono una croce pettorale appartenuta a quel vescovo suo predecessore nell’ufficio e che rassicurò la madre, alla quale era stato imposto di non aver più figli dopo una grave malattia all’età di diciotto anni». Fidandosi di quella benedizione, «ella visse fino a ottantadue anni, dando alla luce altri ventuno figli, ultimo dei quali proprio il venerabile Eduardo». La croce della malattia della madre, «la croce pettorale del vescovo, la croce della sofferenza e della morte del cardinale Pironio: tutte e tre attraversate dalla luce della Pasqua».

La consapevolezza dell’umanità in cammino, che «solca le acque della storia non solo concretamente per attraversare l’oceano per giungere dall’Italia all’Argentina e farvi ritorno un giorno», svela il desiderio di Pironio di diventare «strumento dell’annuncio e della presenza di Cristo». Più profondamente, si sentì spinto «ad uscire incontro all’umanità di oggi, per annunciare che Cristo è loro contemporaneo, oggi, non ieri, e rimarrà con noi sino alla fine del mondo». Per questo il sacerdote e il vescovo «sono fratelli nel cammino e padri nello Spirito». A questo proposito, «lo sanno bene i seminaristi di cui il nostro amato cardinale è stato rettore, gli studenti che hanno assaporato il suo insegnamento». Ma anche i sacerdoti e i fedeli delle diocesi di La Plata, Avellaneda e Mar del Plata, i religiosi e le religiose che «sono stati affiancati nel grande cammino di confronto e di revisione delle Costituzioni delle proprie congregazioni e istituti di appartenenza alla luce del concilio Vaticano ii», e infine soprattutto i laici e in modo particolare «i giovani attraverso l’intuizione e l’attuazione al fianco di san Giovanni Paolo ii delle Giornate mondiali della gioventù».

Gesù buono, volto del Padre ed amico degli uomini, diventa «un riferimento per l’azione dei sacerdoti e dei vescovi, e certamente possiamo ringraziare il Signore perché possiamo ritrovare questi tratti nello stesso ministero del venerabile cardinale Pironio». Il cardinale Sandri ha fatto notare che per la celebrazione si sono radunate persone che provengono dai diversi luoghi dove il cardinale Pironio ha vissuto e ha operato: «l’amata terra Argentina, dove è stato battezzato, è divenuto sacerdote, docente, e poi vescovo», ma anche l’America Latina del cui episcopato è stato prima segretario e poi presidente, l’Italia «con l’amato Friuli luogo di origine della famiglia, Roma e il Vaticano», come pure la diocesi suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto. Insieme al cardinale e all’arcivescovo Vérgez Alzaga hanno concelebrato l’arcivescovo Boccardo, il vescovo segretario del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani Farrell,  i monsignori argentini Ruiz, segretario del Dicastero per la comunicazione, Pedacchio Leaniz e Karcher, monsignor Pace, e il superiore generale dei legionari di Cristo, Connor. Tra i presenti, l’ambasciatore d’Argentina presso la Santa Sede, Maria Fernanda Silva.

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