Ruffini: l’attuale “crisi di significato” rappresenta una sfida per i comunicatori

Vatican News

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Il prefetto del Dicastero vaticano per la Comunicazione ha invitato, oggi a Fatima, alla riscoperta della “forza della rete, della comunità”, di fronte alla rivoluzione digitale e ai cambiamenti dei media. “La più grande crisi attuale è quella di senso, quindi c’è bisogno del nostro lavoro, come comunicatori”, ha detto Paolo Ruffini davanti a decine di partecipanti alla III Giornata della Comunicazione del Santuario di Fatima, che si sono riuniti al Centro Pastorale Paolo VI o hanno seguito l’iniziativa online.

La rivoluzione digitale e il senso di comunità

Il prefetto ha evidenziato “l’accelerazione” che segna la società contemporanea e le sfide che i media cattolici devono affrontare, per andare oltre gli “algoritmi” per presentare criteri di “bene comune”. “Non possiamo restare bloccati in una visione statica della comunicazione”, ha avvertito, e ha citato Papa Francesco che parla di “un cambiamento d’epoca”, che porta con sé il compito di restituire alla società il senso di comunità e di appartenenza. “La rivoluzione digitale non può e non deve spaventarci”, ha sottolineato ancora Ruffini, evidenziando le nuove possibilità di farsi vicini ai lettori attraverso i social e i media digitali, che richiedono la padronanza del “linguaggio di questo tempo”. “Internet non significa la morte dei media tradizionali”, ha notato.

Una comunicazione che generi relazioni

Il prefetto del Dicastero per la Comunicazione ha indicato la necessità del “recupero dell’umanesimo cristiano” da parte delle pubblicazioni cattoliche. La riflessione è proseguita sottolineando la necessità di promuovere un “giornalismo di pace”, anche di fronte agli attuali scenari di guerra, senza “girare la faccia dall’altra parte”. “Si può e si deve trovare una soluzione di pace, per uscire dalla guerra, come dice il Papa”, ha insistito. Indicando la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona 2023, Ruffini ha esortato ad apprezzare la presenza dei giovani, capaci di una “comunicazione che genera azione” e relazione. Quello che ci manca oggi sono le relazioni, in realtà di un incontro. Mettere le persone in comunione è l’unica vera risposta ai bisogni della gente”.

L’impegno per comunicare Fatima e il suo messaggio

La giornata sul tema “Il mondo visto da Fatima” ha luogo quest’anno nel contesto del centenario del giornale “Voz da Fátima”, la più antica pubblicazione regolare del Santuario.
Per il rettore, padre Carlos Cabecinhas, il tema della comunicazione è “connaturale” per Fatima, che ha portato il Santuario a creare “i propri mezzi” per farlo fin dall’inizio. Padre Cabecinhas ha salutato la “straordinaria longevità” della pubblicazione, che assume la missione di “diffondere Fatima e il suo messaggio”, con un orientamento “chiaramente definito”, raccontando ciò che succede nel Santuario mariano e l’evento “che è alla sua origine”. Il programma della Giornata prevede conferenze e dibattiti sul contributo della stampa di ispirazione cristiana alla costruzione delle società, sulla questione delle sfide poste dalla transizione digitale, e sull’importanza del giornalismo di prossimità.