Rosario in piazza San Pietro per la festa della Madonna di Guadalupe

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Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Sarà scandito da canti, preghiere e speciali invocazioni, con le cinque decine di “Ave, o Maria” guidate da “rappresentanti di differenti popoli e culture”, il Rosario che il 12 dicembre – giorno in cui ricorre la memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Guadalupe, quest’anno in coincidenza con la Terza Domenica d’Avvento – sarà dedicato alla “patrona di tutta l’America e delle Filippine”. La Pontificia Commissione per l’America Latina omaggerà così la Madonna di Guadalupe, “nella vicinanza e nella fedeltà al successore di Pietro”, riferisce un comunicato. L’appuntamento in piazza San Pietro culminerà con l’Angelus del Papa. A pregare la “Madre di tutti”, a ricordo delle apparizioni avvenute tra il 9 e il 12 dicembre del 1531 sulla collina del Tepeyac, a nord di Città del Messico, vuole essere “un noi grande come tutta la famiglia umana”, mosso “dalla fede, dall’amore e dalla speranza”.

La preghiera per gli “scartati” e le vittime del Covid-19

Nel rispetto delle misure anti-Covid, l’organismo della Curia Romana istituito da Pio XII nel 1958 allo scopo di “consultare e aiutare le Chiese particolari in America Latina”, invita, il Popolo di Dio, la “comunità latinoamericana e filippina presente a Roma, residenti e pellegrini, religiosi e religiose, cardinali e vescovi, membri del Corpo diplomatico e della Curia romana”, a ritrovarsi in piazza San Pietro per invocare l’intercessione della Madonna “in segno di ‘unità nella diversità’”. Si pregherà per la Chiesa cattolica nel mondo, con una particolare attenzione “al grido degli scartati nelle periferie esistenziali” e uno speciale ricordo delle vittime delle pandemie, soprattutto quelle del Covid-19. A concludere il momento di preghiera sarà il cardinale Marc Ouellet, presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.

La Vergine “maronita” e il santuario a lei dedicato

Le apparizioni della Vergine “morenita” sono legate a Juan Diego Cuauhtlatoatzin, indigeno convertitosi al cristianesimo. A lui la Madonna si è manifestata, con le fattezze di una giovane meticcia, perché riferisse al vescovo Juan de Zumárraga di far costruire una cappellina a lei dedicata. Dubitando della veridicità del messaggio, il presule chiese un segno. Il 12 dicembre 1531, in pieno inverno, la Madonna lasciò crescere sul terreno roccioso della collina del Tepeyac delle rose profumate. Juan Diego le raccolse nel suo mantello e quando lo aprì davanti al vescovo, mentre le rose si spargevano per terra, si verificò un prodigio: sul tessuto appare miracolosamente l’immagine di Maria. Il vescovo credette a Juan Diego e fece costruire quanto richiesto dalla Vergine “morenita”. Da allora in tantissimi abbracciarono la fede cristiana. Oggi al posto dell’antica cappellina sorge il Santuario della Madonna di Guadalupe. Juan Diego è stato beatificato (6 maggio 1990) e canonizzato (31 luglio 2002) da Giovanni Paolo II.