Intervista al presidente del Green Building Council, Fabrizio Capaccioli, sul futuro dell’edilizia
Vatican News
“Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti”, ripete Papa Francesco. Costruire abitazioni sostenibili è il modo “di creare spazi che promuovano una qualità di vita migliore”. Lo spiega Fabrizio Capaccioli, presidente dell’associazione “Green Building Council”
Come possiamo descrivere l’impatto del cambiamento climatico e l’importanza dell’edilizia sostenibile?
Le sfide globali, in particolare quelle relative al cambiamento climatico, richiedono azioni concrete. Il nostro ambiente urbano contribuisce significativamente all’inquinamento e l’edilizia sostenibile gioca un ruolo cruciale nel mitigare questo impatto. Il cambiamento climatico, come sottolineato dal World Green Building Council, è una delle più grandi sfide del nostro tempo e gli edifici rappresentano circa il 36% del consumo energetico globale e quasi il 40% delle emissioni di CO₂ legate all’energia. Papa Francesco nella Laudato Si’ ci ricorda che: “Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti”. La sostenibilità è, dunque, divenuta un valore imprescindibile, che abbraccia tanto l’ambiente, quanto l’aspetto sociale ed economico. L’edilizia certificata secondo standard internazionali come LEED e GBC Italia può contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni e al miglioramento del benessere delle persone. Non si tratta solo di costruire edifici efficienti dal punto di vista energetico, ma di creare spazi che promuovano una qualità di vita migliore.
Qual è il ruolo del Green Building Council Italia nell’ambito della sostenibilità nel mondo edile ed immobiliare?
L’associazione che ho l’onore di guidare può fare molto per il raggiungimento di comune obiettivo. Green Building Council Italia (GBC Italia) è un’associazione leader nel settore dell’edilizia sostenibile. Con oltre 400 tra le più competitive imprese, associazioni e comunità professionali italiane, GBC Italia promuove un’edilizia che rispetta l’ambiente e il benessere delle persone. Facciamo parte del World GBC, una rete globale presente in più di 80 paesi e siamo parte attiva nella trasformazione del mercato dell’edilizia verso la sostenibilità. Da 16 anni ci impegniamo, infatti, per creare un settore edilizio ed immobiliare più rispettoso degli equilibri naturali, certificando edifici che siano sostenibili, sia sotto il profilo ambientale che sociale.
Perché l’edilizia sostenibile è così importante e attuale?
Gli edifici sostenibili non sono solo un investimento economico intelligente, ma rispondono alle esigenze urgenti della nostra società. Come sottolinea Papa Francesco: “L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme, e non potremo affrontare adeguatamente il degrado ambientale se non prestiamo attenzione a cause che hanno attinenza con il degrado umano e sociale” (Laudato si’). Il nostro obiettivo è, dunque, costruire un futuro migliore attraverso la certificazione e la promozione di edifici che migliorino la qualità della vita di chi li abita, riducendo al contempo l’impatto ambientale.
Quali sono le sfide e le opportunità legate alla sostenibilità e all’edilizia anche in relazione alla nuova Direttiva “Case Green”?
L’urbanizzazione e la crescita delle città rappresentano grandi sfide ma anche opportunità per lo sviluppo sostenibile. Secondo le Nazioni Unite, entro il 2050 quasi il 68% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Questo richiederà un impegno straordinario nella pianificazione e gestione delle città. In questo contesto, l’Italia deve adottare un approccio più sistemico e strutturato, favorendo la collaborazione tra pubblico e privato per garantire la creazione di città più sicure, sostenibili e vivibili. Il cambiamento climatico e la crescente domanda di edifici sostenibili rappresentano un’opportunità di innovazione per l’industria edilizia. La sostenibilità, ormai, è un elemento irrinunciabile anche per le imprese che vogliono restare competitive sul mercato.
E per quanto riguarda l’Italia?
In Italia, la Direttiva EPBD4 (cosiddetta Case Green) diventerà operativa, verosimilmente nel 2025. In Italia oltre il 30% degli asset immobiliari risale a prima del 1940. Molti immobili, in vista dell’attuazione della direttiva, potrebbero cedere l’attuale valore di mercato se non adeguatamente ristrutturati. Al momento, nel nostro Paese, 11 milioni di abitazioni (74%) rientra in classe energetica E, F o G, quindi, non in linea con i parametri imposti dalla nuova Direttiva. Qui è cruciale il tema del raggiungimento capillare dei cittadini e del paniere delle loro esigenze. Intendo dire che i temi della sostenibilità in edilizia non devono diventare un boomerang sociale ed economico. Insomma, affinché l’adeguamento delle abitazioni non sia un sia visto come una scure, è necessario essere tra la gente. Sono profondamente convinto che per realizzare una sostenibilità davvero in grado di cambiare la realtà che viviamo, sia necessario far sì che tutti possano beneficiare degli strumenti che ci sono. Si tratta, come mi ritrovo spesso a considerare, fondamentalmente di una rivoluzione e di una contaminazione culturale che deve ancora, per buona parte, avvenire. Anche la finanza, oltre che il decisore pubblico, deve fare la sua parte. Il nostro patrimonio edilizio, soprattutto nelle città storiche e nei borghi, è composto da edifici storici o comunque che richiedono interventi molto complessi per arrivare al conseguimento degli obiettivi stabiliti. Servono finanziamenti consistenti e molte competenze. Perché un conto è mettere “a norma” un edificio costruito ex novo, un conto è portare a una certificazione sostenibile un edificio storico o un palazzo del centro. La priorità è non solo continuare nell’opera culturale che stiamo mettendo in campo, ma darci l’ambizioso, quanto necessario obiettivo, di fare in modo che a fianco ai temi ambientali, sia sempre più il benessere delle persone al centro delle strategie sostenibili a tutti i livelli.
Che percezione e dati ha GBC Italia su interesse e consapevolezza nel ritenere necessari lavori di efficientamento del proprio immobile?
Come detto al momento, nel nostro Paese, 11 milioni di abitazioni (74%) rientra in classe energetica E, F o G, quindi, non in linea con i parametri imposti dalla nuova Direttiva EPBD. Per questo motivo abbiamo voluto commissionare all’Istituto di ricerca EUMETRA, diretto dal prof. Renato Mannheimer, una ricerca demoscopica: “Edifici sostenibili: la percezione degli italiani”. Otto italiani su dieci (78% degli intervistati) si dimostrano, oggi, particolarmente consapevoli e sensibili alle tematiche di sostenibilità a partire dall’ambiente costruito. Un dato che mette in evidenza il riconoscimento del ruolo attivo attribuito all’edilizia rispetto alla sostenibilità ambientale. Inoltre, il 66% dei cittadini italiani coinvolti nell’indagine, ritiene necessario sostenere interventi mirati ad efficientare il proprio immobile, esprimendo una convinta posizione a guardare con concretezza ai temi del vivere sostenibile. Per farlo, ben l’89% troverebbe di aiuto avere una guida e indicazioni per procedere in questa direzione, in adeguamento anche alle normative europee; ampia è la condivisione nel ritenere necessaria l’azione svolta da un soggetto indipendente nel certificare la qualità del lavoro svolto. Sono convinto che solo un’azione capillare può portare al vero cambiamento. I traguardi delle grandi città servono a far parlare degli obiettivi, ma bisogna arrivare ai 7901 comuni italiani per fare la differenza e per trasformare positivamente la vita delle persone. Il Papa, ancora una volta, ci esorta a considerare la connessione tra crisi ambientale e sociale: “Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale” (Laudato si’). Questo sottolinea l’importanza di un approccio integrato che guardi non solo all’impatto ambientale, ma anche alle conseguenze sociali delle nostre azioni.