Chiesa Cattolica – Italiana

Quando il sacro irrompe e ti cambia la vita

Emanuela Campanile e Luca Collodi – Città del Vaticano

Ci sono incontri che possono cambiare l’esistenza in pochi istanti. Stravolgerla sì, ma verso un orizzonte di speranza e di fede. E’ quanto è successo a Filippo Anastasi, giornalista e scrittore, già direttore dei programmi religiosi di RadioRai. Da questa sua esperienza e dai racconti di personaggi del mondo della cultura e non solo, conosciuti anche se non sempre incontrati personalmente – come il Premio Nobel per la medicina  Alexis Carrel -, è nato un libro: “Travolti dal Mistero”, Effatà Editrice. Luca Collodi ha intervistato l’autore di questo testo, che si vorrebbe leggere tutto d’un fiato, con la stessa velocità con cui, inaspettatamente, la vita può cambiare:

Ascolta l’intervista a Filippo Anastasi

R. – Sono colloqui che ho avuto con una quindicina di personaggi anche molto famosi che, mi hanno detto, in una manciata di minuti dopo un incontro o con Padre Pio o con la Mistica Natuzza o con la Madonnina di Lourdes, hanno cambiato radicalmente direzione di vita. Ma quando dico “radicalmente”, significa che sono passati dal nero al bianco, totalmente.

Un libro in cui l’amore di Dio si manifesta in persone comuni che incontrano persone speciali…

R. – Sì, sono persone che ho conosciuto personalmente dei quali posso dare un riscontro personale e poi parlo anche di altre conversioni immediate, di cambiamenti di vita, in particolare attraverso il carteggio epistolare e le testimonianze storiche di un personaggio: Giovanni Battista Tomassi, che ha fondato l’Unitalsi. Lui è un ragazzo colpito da un artrite deformante costretto in carrozzina, sprezzante nei confronti della Chiesa e nemico di Dio e che decide per un gesto blasfemo di recarsi a Lourdes per suicidarsi davanti alla statua della Madonnina. E’ un giovane ricco, figlio dell’amministratore del principe Barberini e si può permettere questo viaggio altrimenti complicato. Arriva a Lourdes e rimane stordito dalla solidarietà che i volontari offrono a lui e a tutti i disabili e ai malati che sono presenti. Quando arriva davanti alla Madonnina, tira fuori il  revolver ma non hai il coraggio di compiere il gesto estremo. Anzi, ripone il revolver e lo consegna – pensate un po’ – ad Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII, che era il segretario di monsignor Radini Tedeschi che promuoveva il pellegrinaggio e che in quei giorni era Lourdes. Giovanni Battista dice ad Angelo Roncalli guardando la Madonnina: “ha vinto lei”. Questo è uno dei tanti episodi di conversione immediata.

Conversioni immediate che avvengono in quali contesti?

R. – Sono tutti incontri casuali: quando Padre Pio incontra i personaggi di cui parlo nel libro, si rivolge ad ognuno di loro dicendo “ce n’è voluto per farti venire fin qui!”. Anche se loro rispondono di non conoscerlo, Padre Pio replica “ma io ti conosco. Ti ho chiamato”. Padre Pio infatti usava richiami anche profumati o richiami telepatici con le persone che voleva gli si avvicinassero. E a questi ha cambiato radicalmente la vita in una manciata di minuti. Personaggi come colui che diventerà il primario di Casa Sollievo della Sofferenza – giovane ufficiale dell’esercito in partenza per la guerra – per esempio, che non partirà più per la guerra. Perché Padre Pio gli dice che non andrà al fronte se si iscriverà a medicina e lui lo fa e diventerà medico. Personaggi come Beniamino Gigli, come Giovanni Gigliozzi, Carlo Campanini o personaggi estremi come il Premio Nobel per la medicina, Alexis Carrel che da ateo si converte per un miracolo accaduto sotto i suoi occhi a Lourdes.

Un libro che tratta anche un aspetto autobiografico…

R. – Sì. Ero ad Asmara, in tempo di guerra, la città era assediata dagli indipendentisti. Il mio albergo – dal  quale andai via la sera prima perché il vescovo cappuccino mi invitò a dormire nella canonica – viene totalmente distrutto durante un bombardamento notturno. Io devo la mia vita a questa persona e a una statua di Padre Pio che ascoltava i racconti che facevo al vescovo sul reportage che andavo a fare nella sua diocesi.

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