Petros, in un libro le fragilità e la fede dell’uomo “che imparò a camminare sul mare”

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Pietro, l’uomo e il discepolo, il pescatore che credeva di conoscere il mare ma che si scopre naufrago nella tempesta, il prigioniero nel carcere mamertino, in attesa del martirio, libero però nella fede e nell’amore, l’apostolo che cresce negli errori, fino a diventare la roccia sulla quale edificare la Chiesa. Ci sono tutte le fragilità e le contraddizioni ma anche la bellezza della figura di San Pietro nel libro di Massimo Tellan dal titolo “Petros, l’uomo che imparò a camminare sul mare” (Edizioni San Paolo).

Un “romanzo spirituale”, lo definisce l’autore, parroco a Roma e apprezzato artista di icone, che presenta la sua opera oggi pomeriggio, alle 17, nella parrocchia di San Giovanni Crisostomo, in un dialogo con don Luigi Maria Epicoco, assistente eccelsiastico del Dicastero per la Comunicazione. L’incontro è moderato da Roberto Cetera, giornalista de L’Osservatore Romano.

Un romanzo spirituale e di formazione

Nelle pagine di “Petros” – che ha la prefazione di monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione – ogni capitolo è aperto da descrizioni dell’autore che si muovono dai ricordi e dalle suggestioni del suo viaggio a Gerusalemme. Quasi degli acquerelli su una tela bianca che danno al volume una corporeità realistica nella quale si muovono le figure di Pietro e di Cristo.  

Un romanzo spirituale ma anche un romanzo di formazione, in cui l’apostolo impara a distinguere il “voler bene” dall’“amare”, impara ad affidarsi al Maestro su acque incerte, impara mettere in discussione le proprie certezze, in una continua crescita che lo attraversa nel corpo e nello spirito. “Queste pagine – scrive monsignor Fisichella nella prefazione – possano aprire il cuore di quanti si accosteranno a meditarle, per fare proprio l’insegnamento di Pietro”: adorare il Signore “con dolcezza, rispetto e una retta coscienza”.