Chiesa Cattolica – Italiana

Ordine di Malta: dopo il restauro torna a splendere Palazzo Orsini

Michele Raviart – Città del Vaticano

Costruito sulle rovine del Teatro di Marcello, poi fortezza medievale e dimora di famiglie nobiliari romane come i Savelli, gli Sforza Cesarini e gli Orsini. Pochi edifici a Roma possono vantare una storia così lunga come l’attuale Casa Litta-Palazzo Orsini, situata tra il Campo Marzio e Piazza Venezia a Roma e dal 1994 sede dell’ambasciata presso la Santa Sede del Sovrano Ordine di Malta. Una storia millenaria che torna a nuovo splendore dopo un anno e mezzo di restauri realizzati per iniziativa dell’ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta presso la Santa Sede Antonio Zanardi Landi e grazie al contributo della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti onlus, che da anni si occupa di recuperare il patrimonio artistico italiano.

Arazzi, cassettoni e mobili d’arte

Tre i saloni sui quali si è intervenuto, decorati a cassettoni lignei e affrescati alle pareti. Otto gli antichi arazzi restaurati, tra cui due appartenenti alla serie “Paesaggi con animali” realizzati tra il 1611 e il 1615 dall’atelier di Caterine van Den Eynde di Bruxelles. Si tratta di due esemplari di una serie che conta solo undici arazzi nel mondo, realizzati da Jan Raes II (“Paesaggio con struzzi” e “Leopardo su uno stagno”), commissionati dal cardinale Alessandro Peretti Montalto nel XVII secolo. Tra i mobili spicca invece il “Tavolo Borghese” realizzato dallo scultore Alessandro Algardi nel Seicento. “Ho una passione per tutto il palazzo – spiega a Vatican News Giovanna Sacchetti – ma in particolare per questo tavolo, perché veramente non si può dimenticare. Mi ha fatto molto piacere rivederlo dopo tantissimi anni”. Giovanna Sacchetti, infatti, era solita frequentare Palazzo Orsini quando era proprietà della contessa Valeria Rossi di Montelera Litta Modignani.

Un patrimonio a disposizione del pubblico

Nonostante la pandemia, che ha allungato i tempi perché alcuni dei restauratori ha contratto il virus, spiega ancora Sacchetti, “siamo riusciti a portare a termine un risultato fantastico”. La fondazione Sacchetti, continua, “ha come obiettivo riportare le opere d’arte e i monumenti ai vecchi splendori perché il pubblico possa goderne”. Si pensa infatti di rendere fruibile il palazzo su prenotazione nei prossimi mesi. Questo restauro, inoltre, rientra in una più ampia valorizzazione di Palazzo Orsini, che verrà utilizzato anche per attività di rappresentanza il cui ricavato contribuirà alle più significative opere di assistenza e accoglienza dell’Ordine di Malta.

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