Onu, Guterres: non dimenticare la questione palestinese

Vatican News

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

Rimane altissima la tensione in Cisgiordania. Anche ieri un palestinese è stato ucciso vicino Nablus, dopo aver aggredito all’arma bianca due militari israeliani. L’episodio fa seguito all’uccisione di cinque palestinesi uccisi dai militari durante proteste anti-israeliane. La comunità internazionale, alle prese con la crisi ucraina, le difficoltà economiche e gli strascichi della pandemia, non sembra aver intenzione di intervenire in queste nuove gravi frizioni che stanno avvenendo in Medio Oriente e questa presa di posizione rischia di fa ingigantire la cosa, che dalla Cisgiordania, dove governa l’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), alla Striscia di Gaza, controllata dal movimento fondamentalista di Hamas, laddove lo scontro con l’esercito israeliano sarebbe di gran lunga più distruttivo.

Onu: tornare ad occuparsi di Medio Oriente

L’Onu, per voce del suo segretario generale, Antonio Guterres, chiede con forza alla comunità internazionale di intervenire e riportare nei giusti binari i rapporti tra israeliani e palestinesi. Secondo Giorgio Bernardelli, coordinatore editoriale dall’agenzia del Pime, Asia News, la questione mediorientale non va affatto accantonata a rischio di far esplodere una serie di violenza a catena che potrebbe sfuggire di mano e rendere impossibile qualsiasi tentativo di mediazione.

Ascolta l’intervista con Giorgio Bernardelli

La questione degli insediamenti

Gli insediamenti dei coloni israeliani nei territori palestinesi è un problema che va affrontato subito, afferma Bernardelli, e che è all’origine delle attuali tensioni. Il tutto si traduce nel fatto che la crisi israelo-palestinese non può assolutamente essere messa da parte o parcheggiata. Il mondo, conclude Bernardelli, non si sta rendendo conto che scegliere di non guardare quanto sta avvenendo in Medio Oriente è molto pericoloso, perché tutti ne pagheremo le conseguenze.