Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
La Corea del Nord torna a preoccupare la comunità internazionale. Pyongyang ha confermato di aver testato un missile di nuova concezione progettato per essere lanciato da un sottomarino. Si tratta del primo test del genere da due anni a questa parte, che proverebbe la rafforzata capacità operativa sottomarina delle forze armate del Paese asiatico. L’esperimento nordcoreano desta l’allarme soprattutto del Giappone e della Corea del Sud, anche se proprio di recente gli Stati Uniti si sono detti disposti a riavviare i colloqui diplomatici sul programma nucleare nordcoreano. I test missilistici di Pyongyang, secondo Tokyo, mettono a rischio la sicurezza nazionale e dell’intera regione del Mar del Giappone, tanto che il Paese nipponico ha annunciato la possibile revisione delle strategie di sicurezza nazionale. Da parte sua Seul ha espresso rammarico per l’iniziativa del Paese confinante, nonostante gli sforzi per rilanciare la diplomazia.
Si discute all’Onu
La Cina, principale interlocutore della Corea del Nord, invita alla calma. Consapevole della fase critica delle tensioni nella penisola coreana, Pechino ha chiesto un rinnovato impegno per risolvere la questione diplomaticamente. Un appello raccolto dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu che si riunisce in emergenza e a porte chiuse sulla questione nordcoreana. E’ immaginabile che si cercherà riavviare i colloqui tra Washington e Pyongyang, bloccati per due anni a causa delle sanzioni imposte dagli Usa. La sessione è stata convocata su richiesta di Gran Bretagna e Stati Uniti. Non è la prima volta che alle Nazioni Unite si discute l’emergenza nordcoreana. L’ultimo lancio è stato preceduto da quello del 15 settembre scorso, quando Pyongyang ha collaudato due missili balistici a corto raggio, mentre il 28 settembre è stato testato un vettore di nuova generazione, definito dai media di Stato di Pyongyang, ‘ipersonico’.