Nella Domenica della Parola di Dio, il Lettorato e l’Accolitato ai primi laici

Vatican News

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Sarà celebrata dal Papa con una Messa, il 23 gennaio, nella Basilica di San Pietro, la III Domenica della Parola di Dio. Il Pontefice presiederà la liturgia alle 9.30 e, nel rispetto delle norme sanitarie anti-Covid vigenti, potranno prendervi parte soltanto duemila persone. Voluta da Francesco, la Domenica della Parola di Dio è stata istituita con il Motu Proprio Aperuit Illis il 30 settembre 2019, che stabilisce di dedicare la III domenica del Tempo Ordinario “alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio” per far crescere “la religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture”. La ricorrenza, spiega un comunicato del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, “vuole porre in risalto la presenza del Signore nella vita dell’uomo … attraverso la Parola”, come mette in risalto il logo giornata ispirato alla vicenda biblica dei discepoli di Emmaus, “in cammino, per ripercorrere con il Signore la Scrittura, lasciandosi ammaestrare e illuminare”. E proprio per “ravvivare la responsabilità che i credenti hanno nella conoscenza della Sacra Scrittura e nel mantenerla viva attraverso un’opera di permanente trasmissione e comprensione”, Francesco regalerà ai fedeli presenti un commento dei Padri della Chiesa sui capitoli 4 e 5 del Vangelo di Luca delle Edizioni San Paolo.

Due particolari momenti durante la celebrazione

La celebrazione sarà arricchita da due momenti molto significativi. Per la prima volta sarà conferito, con un atto liturgico, il ministero del Lettorato e dell’Accolitato anche e donne e uomini laici. Come disposto da Francesco con la Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio Spiritus Domini e con la Lettera al prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede il 10 gennaio dello scorso anno, i due ministeri sono stati aperti ai laici “in forma stabile e istituzionalizzata con un apposito mandato”. In precedenza il ministero del Lettorato e dell’Accolitato era riservato agli uomini perché veniva considerato propedeutico a un eventuale accesso all’ordine sacro.

Una consolidata prassi nella Chiesa, però, ha confermato come i ministeri laicali, essendo basati sul sacramento del Battesimo, possono essere affidati a tutti i fedeli che risultino idonei, di sesso maschile o femminile, secondo quanto già implicitamente previsto dal can. 230 del Codice di Diritto Canonico, che il Papa ha appositamente modificato. L’altro importante momento sarà il conferimento, da parte del Papa, del ministero di Catechista, istituito con la pubblicazione della Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio Antiquum Ministerium, il 10 maggio del 2021. Anche in questo caso i candidati sono uomini e donne. Attraverso quest’ultimo rito, la liturgia di domenica vuole dare risalto alla innumerevole moltitudine di laici e laiche che hanno contribuito alla diffusione del Vangelo attraverso l’insegnamento catechistico. “Uomini e donne animati da una grande fede e autentici testimoni di santità – li definisce il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione – che, in alcuni casi, sono stati anche fondatori di Chiese, giungendo perfino a donare la loro vita. Anche ai nostri giorni – ricorda il dicastero vaticano – tanti catechisti capaci e tenaci sono a capo di comunità in diverse regioni e svolgono una missione insostituibile nella trasmissione e nell’approfondimento della fede”.

Il nuovo rito per i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato e quello di Catechista

Il ministero del Lettorato e dell’Accolitato e quello di Catechista verranno conferiti ciascuno attraverso un rito, preparato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, che viene presentato per la prima volta. Prima dell’omelia verranno convocati tutti i candidati chiamati per nome e presentati alla Chiesa. Dopo l’omelia, a quanti accedono al ministero del Lettorato verrà consegnata la Bibbia – la Parola di Dio – che sono chiamati ad annunciare, mentre ai Catechisti e Catechiste sarà affidata una croce, riproduzione di quella pastorale usata prima da San Paolo VI e poi da San Giovanni Paolo II, per richiamare il carattere missionario del servizio che si apprestano ad amministrare. Riceveranno il ministero del Lettorato alcuni fedeli laici e laiche, in rappresentanza del Popolo di Dio, provenienti da Corea del Sud, Pakistan, Ghana e da varie parti dell’Italia. Per il ministero di Catechista si presenteranno due laici provenienti dal Vicariato Apostolico di Yurimaguas (Perù), in Amazzonia; due fedeli dal Brasile, già impegnati nella formazione dei Catechisti; una donna proveniente da Kumasi, in Ghana; il presidente del Centro Oratori Romani, fondato dal Catechista Arnaldo Canepa, che ha dedicato oltre quaranta anni della sua esistenza alla fondazione e direzione di Oratori per ragazzi, di cui il primo nel 1945; un laico e una laica provenienti rispettivamente da Łódź e Madrid. Non potranno partecipare alla celebrazione, per difficoltà a viaggiare a causa delle attuali restrizioni sanitarie, due fedeli provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo e dall’Uganda.

La Messa e il Sussidio liturgico pastorale per la Domenica della Parola di Dio

L’intera celebrazione sarà ripresa in diretta televisiva da Vatican Media e sarà trasmessa, in streaming, sul portale di Vatican News e in diretta dalle principali emittenti televisive del mondo. In Italia, fra gli altri, da Rai1 e Tv2000. Il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, incaricato dal Papa di promuovere l’evento, ha messo a disposizione anche un Sussidio liturgico pastorale utile per vivere la Parola di Dio in comunità, in famiglia e personalmente. La traduzione in lingua italiana è disponibile è stata pubblicata dalle Edizioni San Paolo, in inglese, spagnolo, portoghese e romeno è scaricabile online sul sito pcpne.va nella sezione “attività”. Un altro Sussidio è stato preparato dalla Conferenza episcopale italiana sul tema “Testimonianza della Parola”; propone testi biblici e spunti per la preghiera liturgica, la riflessione su documenti del dialogo ecumenico e per la meditazione di fronte ad immagini artistiche.