Naufragio a largo delle Canarie: almeno 47 vittime, sopravvissuta solo una donna

Vatican News

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Una donna aggrappata ad un gommone capovolto a circa 138 miglia (220 km) al largo delle Isole Canarie. È l’unica sopravvissuta ad un naufragio costato la vita ad almeno 47 migranti. Questa ennesima sciagura, sottolineano l’organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) l’Unhcr e l’Agenzia Onu per i Rifugiati (Unhcr), “mette in evidenza l’urgente bisogno di un maggiore sostegno per prevenire ulteriori tragedie in mare”. L’Oim e l’Unhcr stanno chiedendo un maggiore sostegno per poter continuare i loro interventi salvavita, anche attraverso lo screening, gli aiuti medici e psicosociali. ”La nostra priorità principale è di fornire alternative sicure e praticabili ai pericolosi viaggi intrapresi dai rifugiati e migranti nel Mediterraneo, in linea con gli obiettivi del Global Compact sui Rifugiati”, ha detto Maria Stavropoulou, rappresentante dell’Unhcr in Mauritania.

Creare canali sicuri e regolari

Il capo missione dell’Oim in Mauritania, Boubacar Seybou, ha detto che l’organizzazione è preoccupata dal fatto che molte persone soccorse in mare finiscano in detenzione amministrativa. ”In conformità con le raccomandazioni del Global Compact sulle Migrazioni, devono essere disponibili alternative anche per i sopravvissuti, che hanno già subito pesanti traumi medici e psicosociali”. ”Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità – aggiunge – per accelerare l’attuazione di nuove misure di assistenza e protezione, e per rafforzare la lotta contro i trafficanti e le reti di trafficanti”. L’Oim e l’Unhcr esortano la comunità internazionale a sostenere gli sforzi per identificare e assistere le persone bisognose di protezione internazionale e con altre esigenze specifiche, per creare canali sicuri e regolari, creare alternative alla detenzione e rafforzare la capacità di ricerca e salvataggio al largo della Mauritania.

Incontro a Pantelleria su gestione sbarchi

La gestione degli sbarchi è stato il tema al centro di un incontro tenutosi ieri a Pantelleria. Al centro del confronto, informa il Viminale, le ulteriori misure da adottare per garantire il rapido trasferimento dei migranti che sbarcano sull’isola, ai fini dello svolgimento del periodo di quarantena in strutture sulla terra ferma o sulle cosiddette ‘navi quarantena’, per assicurare la permanenza ‘in sicurezza’ sull’isola nel periodo che precede il trasferimento.