Chiesa Cattolica – Italiana

Nasce Radio Onda Uer: dai giovani all’incontro con tutti

Debora Donnini – Città del Vaticano

Data per spacciata con l’arrivo della televisione, la radio è non solo sopravvissuta, ma continua a coinvolgere e oggi ha assunto nuovi volti e mezzi oltre FM e AM, il DAB+, via streaming dal computer o via app da smartphone e tablet, dalla tv tramite digitale terrestre o via satellite. Sempre più diventa, poi, un mezzo seguito attraverso i podcast e quindi on demand, senza vincoli di tempo. A testimoniare la vitalità della radio, con il suo coinvolgimento quasi personale con l’ascoltatore, oggi è la recente iniziativa della web radio nata nell’ambito delle attività di Formazione Integrale dell’Università Europea di Roma, Radio Onda UER. Una radio per i giovani fatta dai giovani universitari. Ma di fatto rivolta a tutti, anche agli anziani, con l’intento di creare un ponte fra le generazioni. Si spazia dalla responsabilità sociale all’eccellenza umana, dalla formazione integrale fino allo sport e alla cultura, alla musica e alla spiritualità. Gradualmente si aggiungeranno programmi su altri argomenti, suggeriti anche dai giovani. Si può visitare la pagina di Radio Onda UER, dove sono presenti alcuni podcast di trasmissioni da ascoltare e scaricare: https://www.universitaeuropeadiroma.it/formazioneintegrale/radio-onda-uer/

Per una cultura di incontro e speranza

“Abbiamo creato Radio Onda UER per dare soprattutto spazio ai nostri studenti e alle nostre studentesse”, afferma Carlo Climati, coordinatore dell’iniziativa nell’intervista. Un lavoro che vuole ispirarsi alle parole del Papa contenute nel recente Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, nel quale ha affermato che “ogni strumento è utile e prezioso solo se ci spinge ad andare e vedere cose che altrimenti non sapremmo, se mette in rete conoscenze che altrimenti non circolerebbero, se permette incontri che altrimenti non avverrebbero”. Quindi, dal punto di vista anche didattico, “vogliamo proporre una cultura di accoglienza, incontro e speranza”, prosegue Climati, che spiega come vi sia la volontà di creare anche incontri nuovi. Tra i temi concreti affrontati, si dà molto spazio allo sport femminile, che, afferma Climati, “soffre ancora di qualche pregiudizio”. E, ancora, al desiderio di far conoscere cultura e arte dei giovani e temi sociali.

Ascolta l’intervista a Carlo Climati:

Quest’anno nello stesso Messaggio Francesco ha messo in guardia dal rischio di un’informazione sempre uguale, esortando ad andare “laddove nessuno va” e non raccontare la pandemia solo con gli occhi del mondo più ricco. Alla domanda su come, concretamente, si risponda a questa esortazione del Papa, il coordinatore di Radio Onda Uer, sottolinea che si intende parlare della pandemia “con uno sguardo di speranza, nel senso che c’è stato dolore, c’è stata tanta sofferenza, ma c’è tanta voglia anche di ricostruire e quindi la voglia di ricominciare una vita nuova e rimboccarci tutti le maniche”. Soprattutto bisogna riscoprire, attraverso questa sofferenza, “il senso di appartenenza all’unica famiglia umana”. In sostanza si tratta di cogliere l’opportunità che c’è anche nella sofferenza come un’opportunità di speranza e di ricostruzione. “Mi piace pensare – conclude Climati – anche a una radio che arrivi ai nonni per un dialogo importante fra le diverse generazioni”.

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