Nadia Battocletti e quei due esami all’università

Vatican News

L’atleta azzurra ventiquattrenne, che ha conquistato l’argento nei 10000 metri (dopo un brillante quarto posto nei 5000), dà prova di determinazione costante con una rigida tabella di marcia quotidiana: allenamenti all’alba e in serata, impegno immersivo negli studi universitari di Ingegneria a Trento. I suoi maestri, ex atleti, sono i genitori

L’Osservatore Romano

Per convincere Nadia Battocletti a non intestardirsi a sostenere due esami universitari di ingegneria (è quasi alla laurea) nel pieno della rifinitura per i Giochi di Parigi, i suoi genitori — entrambi ex atleti di alto livello: Jawhara, marocchina, e Giuliano, che le fa da coach — ce l’hanno messa proprio tutta. «Le prossime Olimpiadi saranno nel 2028 mentre per una sessione di esami non occorre aspettare quattro anni, si può posticipare di poco…» l’argomento vincente.

E già, vincente come Nadia, 24 anni, che ha conquistato l’argento nei 10000 metri (dopo un brillante quarto posto nei 5000) sconfinando nel territorio di etiopi e kenyane. Solo pochi centesimi l’hanno separata dal primo posto di Beatrice Chebet, leggenda del Kenya. Agli Europei di Roma, a giugno, ha vinto 5000 e 10000. Vive a Cavareno in Val di Non (mille abitanti) e studia a Trento. Si alza prima dell’alba per allenarsi poi all’università e ancora allenamento e studio. Figlia d’arte, musulmana come i genitori, sono sempre i consigli di mamma e papà che ascolta, è quasi un rito, prima della gare.

A proposito: i 10000 a Parigi non avrebbe dovuto correrli per infortunio. Papà-coach Giuliano le aveva consigliato di rinunciare. Stavolta, però, Nadia ha fatto di testa sua. E ha vinto, arrivando davanti alle africane: «In fondo, al 50 percento, grazie a mamma, sono africana anch’io…».