Migrazioni, sindaco di Ancona: ripensare la gestione dei flussi per una vera integrazione

Vatican News

Antonella Palermo – Città del Vaticano

“Io credo che questo sia un grande evento che aiuta a maturare una consapevolezza: che i problemi di coloro che si affacciano sul Mediterraneo sono problemi anche nostri, di chi sta sulla costa italiana, o africana o del Medio Oriente”. E’ quanto spiega ai microfoni di Vatican News il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, tra i partecipanti al Forum dei sindaci del Mediterraneo che si tiene a Firenze dal 25 febbraio come evento complementare al convegno che vede riuniti – sempre a Firenze – i vescovi dei Paesi rivieraschi fino a domenica, quando arriverà il Papa.

Ascolta l’intervista con Valeria Mancinelli

Non lasciare alle mafie la speculazione sui migranti

All’attivo un premio come miglior sindaco nel mondo (il World Mayor Prize) vinto nel 2018, la Mancinelli parla senza ambiguità: “Bisogna cominciare con più determinazione ad affrontarli questi problemi, uno dei tanti è quello dei flussi migratori. E’ evidente che non si può continuare così: non può essere che siano gestiti sostanzialmente dalle mafie di tutto il mondo con costi umani inenarrabili per la povera gente che ne è oggetto”. E scandisce: “E’ il grande tema del terzo millennio sul quale bisogna che riaffermiamo alcuni valori di principio fondamentali ma anche che cominciamo ad affrontare il ‘come’ si risolve”.

Dalle parole ai fatti

E come, allora? “Sicuramente non mettendo la testa sotto la sabbia. Le mere affermazioni di principio non bastano più. Il fenomeno, così come è ora, è del tutto fuori controllo e genera quelle reazioni difensive da parte di ampi strati popolari dell’intera Europa che spaventano anche me”, precisa il sindaco. Mancinelli spiega che, proprio per evitare questo tipo di reazioni, “bisogna che i governi, le classi dirigenti, non solo quelle politiche, mettano in campo delle soluzioni”.

Ripensare gli strumenti per una vera integrazione 

Ancona è la finestra sull’Oriente, con un porto che ha una funzione strategica nella macro regione adriatico-ionica, come terminal da e verso Grecia, Croazia, e Albania. Mancinelli spiega che l’amministrazione cittadina ha partecipato a tutti i programmi per tentare di gestire il fenomeno migratorio: da quelli per i minori non accompagnati al sistema dello Sprar. “Li abbiamo sperimentati tutti verificandone anche i limiti. Proprio sull’esperienza fatta, non con un pre-giudizio, ripeto che bisogna cambiare gli strumenti. Vanno programmati i flussi, perché se c’è solo l’opera degli scafisti, le cose non vanno”.

Qui si tratta di vivere ogni giorno quella che Mancinelli definisce una ‘emergenza continua’: “se arrivano all’improvviso tremila persone – dice il sindaco – e non hai previsto gli alloggi, il personale di mediazione, di accompagno, cosa si fa? Ecco, se non c’è questo – osserva – tutte le belle cose che ci diciamo nei convegni rimangono aria fritta”. E’ una situazione che non consente né di fare integrazione vera né di costruire un percorso che non spaventi le persone che in un luogo risiedono da tempo. La predicazione astratta, se non è seguita dalla pratica, rischia di diventare contro producente”.

Programmare i flussi migratori

Il sindaco di Ancona – un capoluogo regionale dove il 13% dei residenti è di origine straniera – ricorda inoltre l’epoca degli arrivi sulle coste italiane delle navi cariche di albanesi e rumeni. “Allora c’era ancora una relativa possibilità di trovare lavoro nel nostro Paese”. E punta il dito su una formazione al lavoro “che non basta nemmeno a noi, figuriamoci a chi arriva all’improvviso. Quando poi ci deve essere un intervento della Pubblica Amministrazione, è difficile agire”.

C’è collaborazione con la Chiesa, ma siamo tutti in affanno

Mancinelli sottolinea lo stato di continua rincorsa, non solo a livello di istituzioni pubbliche, ma anche di operatori ecclesiali impegnati sul fronte dell’accoglienza. “Quando cercavamo alloggi all’ultimo momento non ci riuscivano nemmeno loro. Iniziative comuni fatte con la Caritas, con l’associazione Santissima Annunziata ne abbiamo fatte e le portiamo avanti”. L’accenno va a un servizio per senza fissa dimora, l’unico non affidato al volontariato, che ha prestazioni complementari fornite da organizzazioni che fanno riferimento alla diocesi e pagate dal Comune. Si tratta in pratica della raccolta di generi alimentari di prima necessità. “Ma anche queste attività – ammette il sindaco – quando si misurano con le nuove povertà dei residenti, fanno fatica”. “E’ successo per l’ambito della pesca (gran parte gli addetti sono del nord Africa): quando riescono a trovare lavoro, i problemi di inserimento ci sono e arrivano ad essere ingestibili. E si ritrovano in mezzo alla strada”.

Costi e benefici della transizione ecologica nel Mediterraneo

La questione ambientale che investe il bacino del ‘mare nostrum’ è all’ordine del giorno del Forum dei sindaci convocati a Firenze. “Premesso che ho il terrore degli slogan di moda che in genere sono un alibi per non affrontare i problemi – denuncia Mancinelli – la ‘transizione ecologica’ si chiama così perché si tratta di un passaggio di lungo periodo, di anni. E’ immaginabile che l’Italia possa, nei prossimi 5-10-15 anni, fare a meno del carbone, del metano? Se non è realistico, bisogna decidere quando e come far ricorso anche al metano, bisognerà prenderlo da qualche parte, anche a livello locale. Non mi sembra così mostruoso. Sempre che serva”. Mancinelli invita allora a studiare il piano energetico nazionale e a capire, a valutare. “Per scegliere quali costi, non solo economici, bisogna capire quali benefici avremo”, conclude.