Meeting di Rimini, Draghi: momento difficile ma fiducia nell’Italia e negli italiani

Vatican News

Luca Collodi – Rimini

Si è concluso dopo circa un’ora l’intervento del presidente del Consiglio, Mario Draghi, al Meeting di Rimini. Il discorso del premier è stato interrotto più volte dagli applausi del pubblico. L’appaluso più lungo è arrivato nelle battute finali quando, dopo essersi rivolto ai ragazzi presenti, ha affermato come tutti i giovani, interpretando la politica come un ideale da condividere, siano “la speranza della politica”.

Fiducia nell’Italia

È’ un momento molto complesso per l’Italia e l’Unione Europea, ha esordito il premier Draghi al Meeting, aggiungendo che quanti hanno  responsabilità di governo hanno anche il dovere della verità. Gli italiani hanno riscritto la storia del Paese e sono convinto, ha sottolineato, che il prossimo governo, qualunque sia il suo colore politico, riuscirà a superare quelle difficoltà che oggi appaiono insormontabili, come le abbiamo superate noi l’anno scorso. L’Italia ce la farà, anche questa volta e la fiducia nel futuro e l’amore per l’Italia saranno la nostra forza. Saranno gli italiani con il voto a scegliere i loro rappresentanti e il programma futuro dell’esecutivo. La nostra agenda sociale è stata la crescita e l’occupazione, oltre a dare agli anziani dignità nella vecchiaia, ai giovani fiducia e mezzi per raggiungere i propri obiettivi. 

Le sfide

Le sfide sono molte e non di facile soluzione, ha proseguito il premier italiano, come diversificare le fonti energetiche e calmierare le bollette, come continuare le riforme e la stabilità dei conti pubblici, come continuare a far avere all’Italia un ruolo da protagonista nell’Ue e nel mondo. Raggiungere l’indipendenza energetica dalla Russia nel 2024 è un obiettivo fondamentale, ha detto,  per la sicurezza produttiva del Paese. I costi dell’energia hanno infatti raggiunto costi insostenibili. Ma è essenziale che le aziende paghino le tasse sugli extra profitti.

L’ Europa

Il posto dell’Italia è in Europa e nell’Alleanza Atlantica, ribadisce Draghim che sottolinea come per l’Ucraina non ci sia contraddizione tra la ricerca della pace e le sanzioni efficaci alla Russia. Draghi si associa alle parole del Papa sui timori di un disastro nucleare per la guerra in Ucraina da evitare in ogni modo. E rivendica il diritto alla autodeterminazione per il futuro del Paese.

La coesione

La credibilità dell’Italia, ha concluso, ha beneficiato della coesione che tutti abbiamo saputo mostrare di fronte alle avversità. Coesione che è stata in parte il prodotto dell’unità nazionale, che ha visto, – almeno per un po’, ha commentato – i partiti mettere da parte le proprie differenze per trovare punti d’incontro nell’interesse degli italiani. Terminata l’esperienza dell’unità nazionale, questa coesione avrà naturalmente una declinazione diversa. Il dialogo fra le forze politiche è necessario anche nel confronto e nello scontro tra posizioni diverse. La coesione si dovrà ritrovare nel sentire comune di tutti i protagonisti, nel loro senso di appartenenza agli stessi ideali propri della Repubblica e dell’Unione europea.