Liberati ad Haiti tutti i missionari rapiti

Vatican News

Gabriella Ceraso – Città del Vaticano

Nel paese ”duramente provato” come ha detto il Papa all’udienza di mercoledì, che ancora piange le oltre 60 vittime dello scoppio di una autocisterna avvenuto il 13 dicembre scorso, si è conclusa finalmente l’odissea di tutti e 17 i missionari della Christian Aid con base in Ohio ma diffusa in tutto il  mondo, che ad Haiti è attiva con progetti di sostegno sociale, educativo e sanitario. Oltre che dal Michigan, gli ostaggi provengono da Wisconsin, Ohio, Tennessee, Pennsylvania, Oregon e Ontario, Canada.

In cinque erano già tornati in libertà tra novembre e i primi di dicembre. Tra loro anche donne e bambini. “Rendiamo gloria a Dio perché ha esaudito le nostre preghiere”, fanno sapere dalla comunità di appartenenza, mentre la polizia accompagna il gruppo all’aeroporto di Port au Prince. Stanno tutti bene, ma non si conoscono i dettagli, tantomeno se sia stato pagato il riscatto, in procedimenti purtroppo di routine nel caos sociale e nella dilagante povertà del Paese.

I “400Mawozo” e i sequestri

La spietata banda armata “400 Mawozo” autrice del sequestro, che imperversa da mesi ad Haiti, nella regione al confine con la Repubblica Dominicana, secondo le autorità chiedeva 1 milione di dollari a persona. Ricordiamo che i missionari rapiti il 16 ottobre stavano tornando, insieme alle loro famiglie, da una visita ad un orfanotrofio, situato a circa 30 km da Port-au-Prince. Il loro autobus era stato assalito da uomini armati che li hanno costretti a scendere.

Le ripercussioni sulla popolazione

Sulla loro sorte ha espresso grande preoccupazione la Commissione episcopale nazionale Giustizia e Pace che, in una nota pubblicata ad ottobre, ha messo in luce come simili accadimenti finiscano anche per “impoverire le famiglie haitiane ed avere un impatto negativo sull’economia del Paese”. I vescovi, inoltre, hanno posto interrogativi su chi rifornisce di armi e munizioni le bande armate e invocato “misure adeguate, azioni concrete ed efficaci da parte della polizia nazionale, al fine di contrastare il fenomeno dei sequestri e il ripristino dell’ordine nel Paese”.