Le traiettorie della missionarietà e l’impulso delle Chiese orientali

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Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

“Il Concilio Vaticano Il e i Papi del post-Concilio hanno sottolineato che la Chiesa è missionaria per sua natura. Tale natura è presente quindi anche nelle Chiese di tradizione orientale”. È questa la cornice in cui si articola il libro intitolato “La missione della Chiesa Universale, prospettiva orientale” di Leonide Beka Ebralidze, chierico della Chiesa ortodossa di Georgia, e di padre Germano Marani, sacerdote gesuita docente presso il Pontificio Istituto Orientale. Il volume è stato presentato oggi pomeriggio presso il Centro Internazionale di Animazione Missionaria (Campus dell’Urbaniana), in vista della Giornata missionaria mondiale 2022 che si celebra domenica prossima. All’evento sono intervenuti i cardinali Leonardo Sandri (Dicastero per le Chiese orientali), Luis Antonio Gokim Tagle (Dicastero per l’evangelizzazione) e monsignor Giampietro Dal Toso, presidente delle Pontificie Opere Missionarie. Durante l’incontro, moderato dal segretario generale della Pontificia Unione Missionaria, padre Dinh Anh Nhue Nguyen, è stato ricordato che la missionarietà, come si sottolinea nel libro, è parte integrante anche delle Chiese di tradizione diversa da quella latina.

Missionarietà a 360 gradi

L’incontro si è aperto con un canto per la pace intonato nella lingua semitica ge‛ez. Riferendosi al volume “La missione della Chiesa Universale, prospettiva orientale”, monsignor Giampietro Dal Toso ha sottolineato che questo libro risponde a due grandi sfide lanciati da due Pontificati: “San Giovanni Paolo II ha insegnato alla Chiesa a respirare con due polmoni, quello orientale e quello occidentale. Papa Francesco insiste sulla natura missionaria della Chiesa: est e ovest possono alimentarsi e sollecitarsi reciprocamente perché dalla loro tradizione apportano elementi specifici alla missione”.

Mons. Dal Toso: nella storia una missione a 360 gradi

L’orizzonte teologico, ha osservato monsignor Dal Toso, appare ecclesiologico per le Chiese occidentali e trinitario per quelle orientali. “Queste due prospettive – ha rimarcato – non si escludono ma si integrano a vicenda: da parte occidentale ritengo che sia estremamente positivo recuperare grazie all’apporto orientale uno sguardo più totale sulla missione volto alla ricapitolazione di tutte le cose in Cristo”. Come indicato anche nel libro la formazione teologica, ha detto il presidente delle Pontificie Opere Missionarie, ci ha abituato a vedere “lo sviluppo storico della Chiesa da Oriente verso Occidente” ma questo non ci aiuta a identificare “la grande missione che ha avuto luogo già nei primi secoli verso est in particolare grazie alla Chiesa caldea e a quella assira che hanno raggiunto la Cina già nel settimo secolo con fiorenti comunità cristiane”. E si deve anche considerare “la forte spinta missionaria avviata da Costantinopoli nel primo millennio”. E quindi dal punto di vista storico abbiamo “un movimento centripeto che dal Medio Oriente si è spinto nelle diverse dimensioni con una missione a 360 gradi”.

Missionarietà verso il centro, verso Cristo

Il cardinale Leonardo Sandri ha affermato che il libro “La missione della Chiesa Universale, prospettiva orientale” dà spazio sul tema della missione a voci di studiosi e non cattolici superando la prospettiva che la missione e l’evangelizzazione siano prerogative della sola Chiesa cattolica e di quella latina in particolare”.

Ascolta un passaggio dell’intervento del cardinale Sandri

“Il tema del riconoscimento del primato del successore dell’apostolo Pietro non va omesso perché per la Chiesa cattolica esso fa parte del depositum fidei. Tuttavia, nella riflessione sul cattolicesimo di tradizione orientale – ha detto il porporato – la dizione molto in uso di Chiese unite con Roma non esaurisce la complessità”. La Giornata missionaria mondiale e il percorso di approfondimento del libro, ha osservato il cardinale Sandri, “ci chiedono prima di poter andare ad gentes di lasciarci coinvolgere dallo Spirito Santo in un movimento centripeto, cioè verso il centro e il centro è l’evento Pasquale di Cristo”. Il dato storico ed ecclesiologico “ci attesta che è dall’Oriente, da Gerusalemme che è partita la prima missione”. Il cardinale Luis Antonio Tagle ha infine sottolineato che la Chiesa universale “è missionaria per sua natura”. L’identità missionaria della Chiesa è radicata nella comunione dele Chiese locali e nel loro slancio missionario. Come si ricorda anche nel libro, dunque “le Chiese di Oriente aiutano a vedere la missione nel suo grande orizzonte trinitario e cosmologico, che ben può integrare la visione ecclesiologica più propria della tradizione occidentale”.