Proseguono, finora fra stenti e fallimenti, gli sforzi di pace per la Terra Santa. Oggi sono previsti nuovi colloqui al Cairo per arrivare ad una tregua a Gaza. Riproponiamo alcune riflessioni dei Pontefici sul Medio Oriente, un coro di voci orientate da una grande speranza: vedere riconosciuto il diritto di queste popolazioni, entrambe nel cuore dei Papi, a vivere in pace e in sicurezza, ciascuna in un proprio Stato
22/11/2023
In un videomessaggio diffuso dalla Rete mondiale di Preghiera, Francesco chiede preghiere per l’Ucraina e in particolar modo per la Terra Santa: “Le controversie vengano risolte …
Francesco e i benefici della pace
Anche Papa Francesco sottolinea che il tratto di storia dolorosa percorso dal popolo israeliano e da quello palestinese attende un solo epilogo: “Il momento per tutti di avere il coraggio della generosità e della creatività al servizio del bene, il coraggio della pace, che poggia sul riconoscimento da parte di tutti del diritto di due Stati ad esistere e a godere di pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti”. Durante il
La pace porterà con sé innumerevoli benefici per i popoli di questa regione e per il mondo intero. Occorre dunque incamminarsi risolutamente verso di essa, anche rinunciando ognuno a qualche cosa. Auguro ai popoli palestinese e israeliano e alle rispettive Autorità di intraprendere questo felice esodo verso la pace con quel coraggio e quella fermezza necessari per ogni esodo. La pace nella sicurezza e la mutua fiducia diverranno il quadro di riferimento stabile per affrontare e risolvere gli altri problemi e offrire così un’occasione di equilibrato sviluppo, tale da diventare modello per altre aree di crisi.
L’appello dei Papi per la Terra Santa resta ancora oggi in attesa di risposta. La guerra continua a sconvolgere i popoli di Israele e Palestina. La strada verso la fine del conflitto è impervia. È un percorso denso di nubi, sofferenze e ferite. Ma per il popolo palestinese e per quello israeliano la pace rimane l’unica via veramente percorribile. Una delle immagini iconiche, in questo senso, è quella dell’abbraccio durante la visita di Francesco a Verona, lo scorso mese di maggio, di due imprenditori provenienti rispettivamente da Israele e Palestina. Due uomini a cui la guerra ha strappato i familiari. Il loro abbraccio con il Papa resta un segno di speranza.