La salvezza non è automatica ma dono che richiede conversione

Vatican News

Emanuela Campanile – Città del Vaticano

Una breve frase segna “il momento storico in cui Dio ha mandato il Figlio nel mondo e il suo Regno si è fatto più che mai vicino”. E’ quella pronunciata da Cristo, spiega Francesco all’Angelus, e riportata nel Vangelo odierno secondo Marco: “II tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”. 

In questa Terza Domenica del Tempo ordinario, Francesco non manca l’appuntamento all’Angelus pur non avendo potuto presiedere la Santa Messa delle 10.00 nella Basilica di San Pietro per celebrare la Domenica della Parola, a causa del ripresentarsi della sciatalgia di cui soffre.

La nostra esistenza, tempo prezioso

Proseguendo con la catechesi, il Papa si sofferma su quella breve e potente frase di nemmeno due righe, che ci ricorda ed esorta a considerare il tempo anche in relazione alla durata della nostra vita:

Per ciascuno di noi il tempo in cui poter accogliere la redenzione è breve: è la durata della nostra vita in questo mondo. Essa è un dono dell’infinito amore di Dio, ma è anche tempo di verifica del nostro amore verso di Lui. Perciò ogni momento, ogni istante della nostra esistenza è un tempo prezioso per amare Dio e il prossimo, e così entrare nella vita eterna.

Conversione è seguire il modello di Dio

Tuttavia, “la salvezza non è automatica” ma “risposta libera” ad un dono che conduce a cambiare la visione del mondo:

La salvezza è un dono d’amore e come tale è libero e richiede una risposta libera: richiede la conversione. Si tratta cioè di cambiare mentalità e di cambiare vita: non seguire più i modelli del mondo, ma quello di Dio, che è Gesù. È un cambiamento decisivo di visione e di atteggiamento. Infatti, il peccato ha portato nel mondo una mentalità che tende all’affermazione di sé stessi contro gli altri e anche contro Dio, e per questo scopo non esita a usare l’inganno e la violenza.

Ogni stagione della nostra vita può dunque “essere momento privilegiato di incontro con il Signore” e, rimarca il Papa, la fede “ci aiuta a scoprire il significato spirituale di questi tempi”:

Ognuno di essi contiene una particolare chiamata del Signore, alla quale possiamo dare una risposta positiva o negativa. Nel Vangelo vediamo come hanno risposto Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni: erano uomini maturi, avevano il loro lavoro di pescatori, avevano la vita in famiglia… Eppure, quando Gesù passò e li chiamò, «subito lasciarono le reti e lo seguirono»( …)Stiamo attenti e non lasciamo passare Gesù senza riceverlo.

Il tempo della vita come opportunità

Come più volte ci ricorda il Papa, la mentalità di Dio è lontana e opposta a quella del mondo. Abbracciare il messaggio di Gesù e accettare il dono della salvezza, significa dunque “riconoscersi bisognosi di Dio e della Sua Grazia”:

Il peccato ha portato nel mondo una mentalità che tende all’affermazione di sé stessi contro gli altri e anche contro Dio, e per questo scopo non esita a usare l’inganno e la violenza. A tutto ciò si oppone il messaggio di Gesù, che invita a riconoscersi bisognosi di Dio e della sua grazia; ad avere un atteggiamento equilibrato nei confronti dei beni terreni; a essere accoglienti e umili verso tutti; a conoscere e realizzare sé stessi nell’incontro e nel servizio agli altri. Per ciascuno di noi il tempo in cui poter accogliere la redenzione è breve: è la durata della nostra vita in questo mondo.

Infine,  Francesco impartisce la benedizione confidando nell’intercessione della Vergine Maria perché ci aiuti a vivere ogni giorno, “ogni momento come tempo di salvezza” e “ci aiuti a convertirci dalla mentalità del mondo, delle fantasie del mondo, a quella dell’amore e del servizio”. 

“Ogni momento, ogni istante della nostra esistenza è un tempo prezioso per amare Dio e il prossimo, e così entrare nella vita eterna – Papa Francesco”

Al termine della catechesi, il Papa ritorna sul senso e l’importanza dell’ ascolto della Parola, ricordando ancora una volta di “portar sempre un piccolo Vangelo”.