Krajewski e la Pasqua a Kiev: “vi porto la benedizione del Papa”

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Benedetta Capelli e  Svitlana Dukhovych– Città del Vaticano

Negli occhi ancora l’orrore di quanto visto a Borodjanka, una delle zone più colpita dal conflitto in Ucraina, con una fossa comune che accoglie 80 corpi senza nome. Davanti a loro, il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa, si era inginocchiato, aveva compiuto la Via Crucis del Venerdì Santo insieme al nunzio in Ucraina, monsignor Visvaldas Kulbokas. A quel dolore che rende sgomenti, ha affermato stamani nella Messa celebrata nella cattedrale di Kiev, non bisogna fermarsi.

Non fermarsi al dolore

La celebrazione è stata presieduta dal nunzio insieme anche a monsignor Vitalii Kryvytskyi, vescovo della diocesi di Kyiv-Zhytomyr. Krajewski ha ricordato che la Risurrezione di Gesù è segno di pace. “Lui doveva risorgere – ha spiegato – perché altrimenti saremmo dovuti rimanere nel Venerdì santo, fermarci soltanto alla sofferenza e al peccato e umanamente non ci sarebbe stata alcuna via d’uscita da quella situazione”.

“Grazie a Dio, c’è la Risurrezione, quando Cristo viene allontana tutto il male, c’è la speranza che lui ci benedice” Il cardinale ha ricordato poi il messaggio Urbi et Orbi del Papa con l’invito a pregare per l’Ucraina. “Vi porto la benedizione del Santo Padre. Che regni la pace, perché Dio ha vinto tutto il male, Lui è risorto e anche noi risorgeremo. Христос воскрес! (Cristo è risorto!)”