Chiesa Cattolica – Italiana

Insegnamento della religione: i vescovi italiani scrivono agli studenti

Gabriella Ceraso – Città del Vaticano

Dialogo, confronto e libertà: l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole significa apprendere e sviluppare questi aspetti. Lo rimarca la Conferenza episcopale italiana in un messaggio agli studenti che si apprestano, nelle prossime settimane, a esprimere la propria scelta di avvalersi o meno dell’Insegnamento della religione cattolica (IRC).

“Crediamo – scrivono i vescovi italiani nel contesto dell’attuale situazione mondiale – che il valore del dialogo sereno e autentico con tutti debba essere un traguardo importante da raggiungere insieme. Avvalersi, nel proprio percorso scolastico, di uno spazio formativo che faccia leva su questo aspetto è quanto mai prezioso e qualifica in senso educativo la stessa istituzione scolastica”. I presuli mettono in evidenza a tal proposito quali sono le indicazioni didattiche dell’IRC per ogni livello scolastico dalla Scuola dell’infanzia ai licei, citando lo sviluppo di un “positivo senso di sé”, la sperimentazione di “relazioni serene con gli altri” appartenenti a diverse tradizioni, la “partecipazione al dialogo autentico” e l’”esercizio della libertà in una prospettiva di giustizia e pace”. Le religioni – ricordano ancora i vescovi citando il pensiero di Papa Francesco – sono da sempre in rapporto con l’educazione che “ci impegna a non usare mai il nome di Dio per giustificare la violenza e l’odio verso altre tradizioni religiose, a condannare ogni forma di fanatismo e di fondamentalismo e a difendere il diritto di ciascuno a scegliere e agire secondo la propria coscienza”. Anche per questo, rimarcano ancora i vescovi italiani, è importante aderire alla proposta dell’insegnamento della religione per crescere nella conoscenza e nel dialogo e anche per incontrare docenti qualificati nella loro professione e credibili nel testimoniare un impegno educativo autentico. 

“Ci auguriamo – concludono – che possiate accogliere con generosità questa occasione di crescita, così da poter iniziare o continuare tra voi e con i vostri docenti un proficuo dialogo educativo”.

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