Il progetto, realizzato da Chora Media in collaborazione con la Fraternità di Comunione e liberazione, ha per protagonista la voce di don Luigi Giussani
Una immagine evangelica: Gesù, Giacomo e Giovanni.
Notize e attività della chiesa cattolica in italia. Forum con temi sociali attualità e.
Il progetto, realizzato da Chora Media in collaborazione con la Fraternità di Comunione e liberazione, ha per protagonista la voce di don Luigi Giussani
Una immagine evangelica: Gesù, Giacomo e Giovanni.
Commentando lo stralcio di podcast su Zaccheo, ascoltato durante l’incontro di presentazione, Erik Varden ha ricordato un passo contenuto in una Colletta di Quaresima dal significato sorprendente, per la nostra mentalità spesso così manichea e così pronta a condannare: “Deus innocentiae amator et restitutor; significa che l’innocenza è una realtà dinamica, è un divenire, accettando che Dio possa fare di me una nuova creatura” spiega Varden, autore, tra l’altro, di un bellissimo libro intitolato “La solitudine spezzata” in cui mette a tema le radici profonde della nostra angoscia e fa dialogare il desiderio di significato che ognuno di noi ha nel cuore con i capolavori della letteratura e della musica che sono stati decisivi per la sua conversione. Zaccheo, continua il vescovo di Trondheim, “sale sull’albero anche per mettersi a distanza” forse per non rischiare di essere troppo coinvolto da quello che vede. Gesù invece non solo lo chiama per nome, ma gli dà subito un compito. Qui entra in gioco il mistero della Misericordia di Dio. Don Giussani, chiosa Varden, è eroico nel suo tentativo di comunicare a chi lo ascolta qualcosa di questo mistero, nel voler parlare comunque dell’ineffabile.
“Dio solo conosce il nostro vero nome; il valore del nome è un tema che nella Bibbia è molto presente. L’uomo invisibile Zaccheo viene visto, stimato, e gli viene dato un compito, preparare una cena”. Uno dei regali di Dio è mostrarci che abbiamo anche noi qualcosa da dargli, qualcosa di prezioso. Non c’è solo gratuità, c’è anche reciprocità, come in ogni autentica relazione di amicizia. “L’innocenza non è all’inizio, ma alla fine del cammino”, riassume Sortino. “Nell’esperienza di un grande amore tutto ciò che accade diventa avvenimento nel suo ambito”; durante il dialogo, moderato da Mattia Ferraresi, è stata citata spesso questa frase di Romano Guardini, molto amata da don Giussani. “Non è più obiezione la mia miseria, il mio “difetto”, il mio peccato; la resurrezione diventa la legge della vita”. Le otto puntate del podcast sono un’occasione per riscoprire Gesù come compagno di cammino, accettando il “rischio” – una parola molto amata da don Giussani – della sua presenza eccezionale; in fondo è un rischio anche accettare di essere amati così come siamo “perché non sappiamo dove questo ci porterà”.