Il Papa riceve il presidente Mattarella al termine del suo mandato

Vatican News

Isabella Piro – Città del Vaticano

È iniziata alle 9.20 e si è conclusa alle 10.05 l’udienza di Papa Francesco al capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella. L’occasione è l’approssimarsi della fine del suo mandato: eletto il presidente della Repubblica 31 gennaio 2015, con 665 voti, ovvero poco meno dei due terzi degli elettori, Mattarella ha prestato giuramento il successivo 3 febbraio. Il suo settennato si concluderà, quindi, tra meno di due mesi. Dopo il colloquio con il Pontefice, Mattarella si è incontrato con il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato da monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.

Colloqui su pandemia, famiglia, migrazioni e Europa

Al centro dei “cordiali colloqui in Segretaria di Stato – riferisce la Sala Stampa vaticana – è stata espressa soddisfazione per le buone relazioni intercorrenti tra la Santa Sede e l’Italia, e ci si è soffermati su alcune questioni relative alla situazione sociale italiana, con particolare riferimento ai problemi della pandemia e alla campagna di vaccinazione in atto, alla famiglia, al fenomeno demografico e all’educazione dei giovani”. In esame anche temi internazionali, con “speciale attenzione al Continente africano, alle migrazioni e al futuro e ai valori della democrazia in Europa”. 

Scambio di doni 

L’udienza tra il Papa e il capo dello Stato italiano è stata caratterizzata anche dal tradizionale scambio di doni: Francesco ha regalato a Matterella una pittura su ceramica raffigurante la Basilica di San Pietro vista dai Giardini Vaticani; i volumi dei documenti papali; il Messaggio per la Pace per il 2022, il “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, firmato dal Papa e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyib ad Abu Dhabi, negli Emirato Arabi Uniti, il 4 febbraio 2019. Infine, Francesco ha fatto dono anche di un libro, a cura della Lev (Libreria editrice vaticana) e dedicato alla “Statio Orbis”, ovvero il momento straordinario di preghiera in tempo di pandemia, presieduto sul sagrato della Basilica di San Pietro il 27 marzo 2020. A sua volta, il presidente della Repubblica italiana ha ricambiato con una stampa, raffigurante una veduta di Roma dal Quirinale.

Collaborazione fattiva

Ma quello di oggi è stato solo uno dei tanti incontri tra Mattarella e il Pontefice: basti citare il primo, avvenuto il 18 aprile 2015 in Vaticano,  in cui Italia e Santa Sede “confermano la volontà di proseguire la fattiva collaborazione a livello bilaterale e nel contesto della comunità internazionale, soprattutto a riguardo della promozione e della tutela della libertà religiosa e della dignità della persona umana” e si esprime apprezzamento anche per “la cooperazione della Chiesa cattolica per alleviare le situazioni di disagio che caratterizzano alcuni ambiti della società”.

Nel 2017, visita del Papa al Quirinale

L’incontro di quel giorno viene seguito, due anni dopo, dalla visita di Francesco al Quirinale, avvenuta il 10 giugno 2017: in quell’occasione, il capo dello Stato italiano sottolineava “il valido e utile sostegno della Chiesa” in questioni cruciali, come il lavoro per i giovani, le politiche per la famiglia e le sfide delle migrazioni e del terrorismo. “La reciproca autonomia – diceva Mattarella – non fa venir meno, ma esalta la comune responsabilità per l’essere umano concreto e per le esigenze spirituali e materiali della comunità”.

Gli incontri del 2020

Nel 2020, invece, sono da ricordare in particolare due incontri tra Francesco e Mattarella: quello avvenuto a Bari il 23 febbraio, in occasione della Messa conclusiva dell’evento “Mediterraneo frontiera di pace”, organizzato dalla Conferenza episcopale italiana; e l’incontro internazionale di preghiera per la pace, svoltosi il 20 ottobre in Piazza del Campidoglio, su iniziativa della Comunità di Sant’Egidio. In quell’occasione, esprimendo orgoglio nel vedere l’Italia “crocevia di dialogo e pace”, il presidente parla del bisogno di fraternità globale, lanciando un importante appello, affinché “le cure e i vaccini che la scienza potrà offrirci siano resi disponibili per tutti, in tutto il mondo”.

Fiducia e gratitudine

Sempre nel 2020, anno segnato dalla pandemia da Covid-19, Mattarella inviava un sentito messaggio a Francesco il 19 marzo, in occasione del settimo anniversario dell’inizio del Pontificato. “L’Italia, oggi impegnata a fronteggiare circostanze eccezionali, sa di poter guardare sempre con fiducia e gratitudine alla sollecitudine particolare del Papa”, scriveva il capo dello Stato, rimarcando gli appelli di Francesco al dialogo, alla solidarietà fra i popoli ed a rifuggire dalla cultura dello scarto.

Dialogo, coesione e concordia

Vicinanza e consonanza si leggono anche nei numerosi telegrammi scambiati, nel corso di questi anni, tra il presidente italiano e il Pontefice, per lo più in occasione dei viaggi apostolici internazionali di Francesco. Nel più recente, inviato il 6 dicembre al rientro del Papa dalla Grecia, Mattarella definisce “instancabile” l’incoraggiamento offerto da Francesco a “rafforzare il dialogo, la coesione e la concordia, elementi tutti imprescindibili per uno sviluppo autenticamente umano dei Paesi del Mediterraneo”. Particolarmente affettuoso, infine, l’augurio di pronta guarigione inviato dal capo dello Stato al Pontefice il 4 luglio scorso, giorno in cui Francesco viene ricoverato al Policlinico Gemelli per un intervento chirurgico al colon. In quegli stessi giorni, Mattarella è in Francia per una visita di Stato, ma anche da Parigi non fa mancare la sua vicinanza a Francesco e, a nome di tutti gli italiani, gli invia “i più cordiali auguri di buona convalescenza e ancor migliore e pronta guarigione”.