Il Papa: nella lotta alla tratta favorire l’uso responsabile di tecnologia e social

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Antonella Palermo – Città del Vaticano

Tra le numerose udienze di Papa Francesco in questa giornata intensa di attività vaticana, si è svolta questa mattina quella con i partecipanti alla conferenza internazionale del Santa Marta Group, che si tenuta dal 17 maggio ad oggi alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Il Gruppo, nato nel 2014, riunisce i leader di varie forze dell’ordine, organizzazioni governative, civili e religiose che condividono competenze, esperienze e buone pratiche al fine di prevenire e lottare contro la tratta di persone e le moderne forme di schiavitù. Nel discorso a loro rivolto, il Pontefice ha ribadito di continuare ad assistere le vittime del fenomeno in un processo di guarigione e recupero di autostima.

Rinnovare la visione etica della vita politica, economica e sociale

Il Papa definisce “attività criminali” quelle che agiscono nel complesso meccanismo della tratta di esseri umani nel mondo – fenomeno che considera un vero “flagello” – e che “violano la dignità e i diritti di uomini, donne e bambini” con “effetti duraturi sulle singole vittime e sulla società in generale”. A coloro i quali sono impegnati nel cercare di sradicarle va il suo ringraziamento. In particolare, Francesco ricorda come – negli anni successivi alla sua costituzione – il Santa Marta Group si sia dedicato a promuovere una sempre maggiore comprensione della portata e della natura della tratta rafforzando la collaborazione a livello internazionale, nazionale e locale per “trovare modi efficaci” di contrasto. Auspica che le vittime ricevano le cure necessarie, sia sul piano fisico che spirituale.

Purtroppo continuano a diffondersi moderne forme di schiavitù, anche nelle aree più sviluppate del mondo. Spero che la lotta contro la tratta di esseri umani prenda in maggior considerazione anche una serie di realtà più ampie, come l’uso responsabile della tecnologia e dei social media e la necessità di una rinnovata visione etica della vita politica, economica e sociale, incentrata non sul profitto ma sulle persone.

Le vittime della tratta non hanno voce

C’è un bisogno essenziale – sottolinea il Papa – di “sostenere, accompagnare e reintegrare le vittime della tratta di esseri umani nelle nostre comunità e di assisterle nel processo di guarigione e di recupero della loro autostima”. Non nasconde il fatto che il compito è “davvero arduo”, proprio per questo assicura l’incoraggiamento a perseverare nel sostegno alla dignità conferita da Dio ad ogni persona e a difendere i diritti umani fondamentali. Aggiunge inoltre che le vittime di tratta sono troppo spesso sono dimenticate e non hanno voce.

La Chiesa è sempre grata per ogni espressione di carità fraterna e di cura mostrata a tutti coloro che sono stati schiavizzati e sfruttati, perché in questo modo la misericordia di Dio diventa visibile e il tessuto della società viene rafforzato e rinnovato. Ancora una volta, esprimo la mia gratitudine per il vostro impegno e per la collaborazione in questo settore vitale.

Il Gruppo Santa Marta è impegnato in trenta Paesi

Con attività in oltre trenta Paesi, il Gruppo Santa Marta non cerca di imporre un’unica soluzione a un problema complesso e transnazionale, cerca invece di identificare, ispirare e avviare azioni. L’obiettivo di questa conferenza è stato di riunire i principali responsabili per riorientare e dare nuova energia alle attività alla luce del peggioramento della situazione in tutto il mondo causato anche dal perdurare di conflitti e instabilità in molte regioni.