Il Papa: la sfida è aprire la Chiesa alla missione

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Francesco incontra in Vaticano i membri della Commissione della Conferenza episcopale spagnola per le missioni e la cooperazione con le Chiese e la giunta direttiva della Ong “Misión América”. A loro il Pontefice indica l’immagine di Gesù che invia la sua Chiesa nel mondo: sia uno stimolo “per dare visibilità alle piaghe ancora tangibili nel suo Corpo mistico”

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Sono quattro le parole che definiscono il cammino di “Misión América”, organizzazione non governativa impegnata nella promozione integrale della persona nella sua dimensione sociale, culturale e religiosa, nei Paesi dell’America Latina e dell’Africa. Sono visibilità, rispetto, volontariato e collaborazione. Papa Francesco le illustra incontrando la giunta direttiva della Ong, che celebra il trentesimo anniversario della sua fondazione, e la Commissione della Conferenza episcopale spagnola per le missioni e la cooperazione con le Chiese. La sfida di oggi, afferma il Pontefice nel discorso pronunciato in spagnolo, è aprire la Chiesa alla missione.

Visibilità

Il Pontefice sottolinea che Gesù è stato inviato dal Padre: ”Ora invia noi, dando visibilità alla realtà del dolore, del peccato, della morte non per condannare qualcuno, ma per sanare profondamente l’umanità, assumendola nella propria persona”. Allo stesso modo, nell’organizzare campagne di sensibilizzazione per far conoscere la realtà dell’America Latina, l’orizzonte “non può essere altro che far vedere su di essa la mano tesa di Cristo, che nelle sue piaghe ci offre il rifugio migliore”.

Rispetto

L’altra parola indicata dal Papa è rispetto: “rispetto per l’altro, per i suoi tempi, per i suoi spazi”. Gesù rispetta le persone” e “la vera uguaglianza, la vera giustizia – afferma Francesco – non è imporre un percorso unico e unitario per tutti”. Ma essere capaci “di accompagnare ognuno, nella sua libertà e nel suo bisogno, affinché tutti possano rispondere alla chiamata di Dio”.

Un momento dell’incontro del Papa con i membri di “Mision America”

Volontariato

Il volontariato è un altro tratto distintivo di “Misión América”: non è altro che “sostenere con la preghiera, il lavoro, la solidarietà – spiega Francesco – coloro che camminano per il mondo”. Il volontariato, aggiunge il Papa a braccio, è “una delle cose più belle che hanno le società”.

Collaborazione

La quarta parola indicata da Francesco è collaborazione. La “pace” che Dio stabilisce con l’uomo e tra gli uomini, afferma il Papa, “diventa quotidianità nel camminare di ogni giorno, nel ricercare il bene, nel diffondere l’amore e la concordia; e genera realtà nuove, creando ponti, distruggendo paure e rancori”. Tra le persone che hanno ascoltato le parole del Papa c’è anche un bambino. “Non si era mai trovato – sottolinea il Papa parlando a braccio – in un posto ricoperto di tappeti come questo. È felice. Lasciatelo fare”.

Dare visibilità alle piaghe di Gesù

Alle parole visibilità, rispetto, volontariato e collaborazione, Francesco aggiunge infine un’immagine: quella di Gesù che invia la sua Chiesa in missione. Sia uno stimolo, sottolinea il Papa, “per dare visibilità alle piaghe ancora tangibili nel suo Corpo mistico”; “per esigere ed esigerci il rispetto di ogni uomo e il suo diritto a poter discernere il cammino che Dio traccia per lui”; “per lavorare e sostenere il lavoro di tutti coloro che sono stati inviati collaborando, con tutti gli uomini di buona volontà, alla gloria di Dio”. Riferendosi al lavoro di “Misión América”, il Papa afferma infine che sono “le cose piccole quelle che durano di più, mentre  a volte quelle grandiose non durano”. Ed esorta a “non perdere il buon umore”. “Come lui non lo ha perso”, conclude Francesco volgendo lo sguardo verso il bambino presente all’incontro.