Chiesa Cattolica – Italiana

Il Papa: il cristianesimo è progetto per una vita piena di senso

Adriana Masotti – Città del Vaticano

Il cammino che Gesù ha percorso e che indica a ciascuno di noi “non è un strada comoda, ma è affascinante, e Lui non ci abbandona mai”. Papa Francesco lo afferma rivolgendosi ai giovani leader delle varie Eparchie Siro-Malabaresi della diaspora e della Visitazione Apostolica in Europa arrivati a Roma insieme ai loro vescovi. Seguendo Gesù, dice ancora il Papa, sarà possibile sperimentare la pace e la gioia che solo Dio può dare e cita la risposta dell’apostolo Pietro a Gesù che gli chiedeva se voleva davvero seguirlo: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”.

Anch’io oggi, in un tempo segnato dalla cultura “liquida” o addirittura “gassosa”, dico a voi, cari giovani, che la vita diventa piena di senso e feconda quando diciamo “sì” a Gesù. Ognuno di voi può domandarsi: ne sono convinto che la vita diventa piena di senso e feconda quando diciamo di sì a Gesù? Ne sono convinto? Ho fatto esperienza di sentirmi amato gratuitamente, non per mio merito ma per puro dono? Sono convinto che la mia vita è un dono? Questa esperienza è quella che dà senso a tutta la vita; e dà la forza di dire “sì” al servizio e alla responsabilità e “no” alla superficialità e allo scarto.

Ciascuno di voi è chiamato ad essere testimone di Gesù

Quest’anno, ricorda Francesco, secondo la tradizione ricorrono i 1950 anni del martirio dell’apostolo Tommaso giunto in India per portarvi il Vangelo. E osserva:

La Chiesa è “apostolica” perché fondata sulla testimonianza degli Apostoli; e continuamente cresce non per proselitismo, ma per testimonianza. Ogni battezzato partecipa alla sua costruzione nella misura in cui lui è testimone. E voi siete chiamati a esserlo in primo luogo tra i vostri coetanei della diaspora siro-malabarese, ma anche a quanti non appartengono alla vostra comunità e a quelli che nemmeno conoscono il Signore Gesù.

L’incontro con i giovani leader syro-malabaresi

Il cristianesimo, non divieti ma bellezza di vita

Papa Francesco sottolinea il desiderio comune nei giovani di sperimentare nella loro vita “un amore genuino, bello e grande” e invita i giovani presenti a non aver paura di “questo amore” rivelato da Gesù e che San Paolo definisce “magnanimo e paziente, non proteso al proprio interesse ma al bene e alla verità”.

Vi esorto a scoprire le testimonianze d’amore dei santi e delle sante di ogni epoca, anche del nostro tempo: dimostrano più di ogni discorso che il cristianesimo non consiste in una serie di divieti, che soffocano il desiderio di felicità, ma in un progetto di vita capace di riempire il cuore. Non temete di ribellarvi alla tendenza diffusa a ridurre l’amore a qualcosa di banale, senza bellezza, senza comunione, senza fedeltà e responsabilità.

Maria va incontro ad Elisabetta e canta il Magnificat

Il Papa ricorda poi il tema della prossima Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona: “Maria si alzò e se ne andò in fretta”. E la indica come esempio di disponibilità e generosità verso gli altri. Maria infatti, dopo aver ricevuto l’annuncio dell’Angelo “non si chiude in casa” a pensare a sé:

No, Maria non si lascia paralizzare dall’orgoglio o dalla paura. Non è il tipo che per stare bene ha bisogno di un buon divano dove starsene comoda e al sicuro. Se serve una mano alla sua anziana parente, lei non indugia e si mette subito in viaggio. E quando arriva a casa di Elisabetta, in quell’incontro pieno di Spirito Santo, dal cuore della Vergine sgorga il Magnificat.

L’importanza di conoscere le proprie radici

Il Papa introduce così il tema dell’incontro tra i giovani e gli anziani e chiede ai presenti qual è stato o è il loro rapporto con i nonni e li esorta a stare loro vicini. “Mentre aprite le vostre ali al vento – afferma – è importante che scopriate le vostre radici e riceviate il testimone da chi vi ha preceduto”. E il Papa prosegue:

Nel Magnificat Maria raccoglie il patrimonio di fede del suo popolo e lo ricompone in un canto tutto suo, ma che allo stesso tempo tutta la Chiesa canta con lei. Affinché anche voi giovani possiate fare della vostra vita un cantico di lode, un dono per l’intera umanità, è fondamentale radicarvi nella tradizione e nella preghiera delle generazioni precedenti.

E’ possibile rinnovare la propria vita ogni giorno

Francesco raccomanda, infine, ai giovani presenti di leggere ogni giorno la Parola di Dio e di confrontarla con la propria vita. E, ancora guardando a Maria, a coltivare un atteggiamento di gratitudine andando oltre i problemi e le difficoltà e vedendo nella partecipazione all’Eucaristia e al sacramento della Riconciliazione un culmine e insieme un punto di partenza per una vita ogni giorno rinnovata.

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