Chiesa Cattolica – Italiana

Il Papa: episcopato è il nome di un servizio non di un onore

Fausta Speranza – Città del Vaticano

“Chi è il più grande tra voi, diventi come il più piccolo. E chi governa, come colui che serve”. Questo è l’insegnamento di Gesù, come ricorda Papa Francesco alla celebrazione di questa mattina nella Basilica di San Pietro dell’ordinazione episcopale di monsignor Guido Marini, nominato vescovo di Tortona, e di monsignor Andrés Gabriel Ferrada Moreira, dal 1 ottobre Segretario della Congregazione per il Clero.  In loro, nuovi vescovi è “presente lo stesso Signore nostro Gesù Cristo, sommo sacerdote in eterno”, spiega Francesco nell’omelia:  “Cristo, che continua a predicare il Vangelo di salvezza e a santificare i credenti” e nella “paternità del vescovo accresce di nuove membra il suo corpo, che è la Chiesa”. “È Cristo che nella sapienza e prudenza del vescovo guida il popolo di Dio nel pellegrinaggio terreno fino alla felicità eterna”.

L’alta responsabilità del servizio

Francesco parla di “alta responsabilità ecclesiale” alla quale vengono chiamati i nuovi vescovi, ricordando che “Gesù Cristo inviato dal Padre a redimere gli uomini mandò a sua volta nel mondo i dodici apostoli, perché pieni della potenza dello Spirito Santo annunziassero il Vangelo a tutti i popoli e riunendoli sotto un unico pastore, li santificassero e li guidassero alla salvezza”. L’invito è a riflettere:

Siete stati scelti fra gli uomini e per gli uomini, siete stati costituiti – non per voi, per gli altri – nelle cose che riguardano Dio. “Episcopato” infatti è il nome di un servizio – non è vero episcopato senza servizio -, non di un onore, come volevano i discepoli, uno alla destra, uno alla sinistra, poiché al vescovo compete più il servire che il dominare, secondo il comandamento del Maestro: “Chi è il più grande tra voi, diventi come il più piccolo. E chi governa, come colui che serve”. Servire. E con questo servizio voi custodirete la vostra vocazione e sarete autentici pastori nel servire, non negli onori, nella potestà, nella potenza… No, servire, sempre servire.

Annuncio e studio

Guardando poi al ruolo dei nuovi vescovi nella comunità dei credenti Francesco rimarca le priorità a cominciare dall’annuncio della Parola “in ogni occasione: opportuna e non opportuna. “Ammonite, rimproverate, esortate con magnanimità e dottrina”. E poi l’invito: “Continuate a studiare”. Francesco indica una via precisa: “Mediante l’orazione e l’offerta del sacrificio per il vostro popolo, attingete dalla pienezza della santità di Cristo la multiforme ricchezza della divina grazia”.

Il valore della vicinanza “traccia di Dio”

“Voi sarete i custodi della fede, del servizio, della carità nella Chiesa”, dice il Papa agli ordinandi e sottolinea che per questo bisogna essere capaci di vicinanza.  “Pensate – afferma – che la vicinanza è la traccia più tipica di Dio”. E cita il Deuteronomio: “Quale popolo ha i suoi dei così vicini come tu hai me?”. Dunque invita a cogliere i tanti livelli della vicinanza richiesta. Innanzitutto chiede “una vicinanza che è compassione e tenerezza” spiegando: “Il vescovo è un uomo vicino a Dio nella preghiera”.  Ricorda la raccomandazione di Pietro: “La preghiera e l’annuncio della Parola”.

Il primo compito del vescovo è pregare e non come un pappagallo, no! Pregare con il cuore, pregare. “Non ho tempo”. No! Togli tutte le altre cose ma pregare, è il primo compito del vescovo. Vicinanza a Dio nella preghiera.

Poi la seconda vicinanza raccomandata da Francesco è quella agli altri vescovi. Ricorda che a volte si sente dire: “No,  quelli sono di quel partito, io sono di questo partito…” e ammonisce:

Siate vescovi, ci saranno discussioni fra voi, ma come fratelli ma vicino. Mai sparlare dei fratelli vescovi, mai. Vicinanza ai vescovi. Seconda vicinanza, al corpo episcopale.

Terzo livello di vicinanza, quella ai sacerdoti: “Per favore, non dimenticatevi che i sacerdoti sono i prossimi più prossimi di voi”, dice, rammaricandosi di quando i vescovi hanno l’agenda piena e rimandano un incontro con un sacerdote:

Se tu vieni a sapere che ti ha chiamato un sacerdote, chiamalo lo stesso giorno o il giorno dopo. Lui con questo, saprà che ha un padre. Vicinanza ai sacerdoti, e se non vengono va a trovarli: vicino.

E “quarta vicinanza, vicinanza al santo popolo fedele di Dio”. Il Papa ricorda le parole di Paolo a Timoteo: “Ricordati di tua mamma, tua nonna…”, per poi aggiungere: “Non dimenticare che sei stato tolto dal gregge, non da una élite che ha studiato, ha tanti titoli e tocca essere vescovo. No: dal gregge.” Quindi l’invocazione finale:

Che il Signore vi faccia crescere su questa strada della vicinanza, così imiterete meglio il Signore perché Lui è stato sempre vicino e sta sempre vicino a noi e con la sua vicinanza che è una vicinanza compassionevole e tenera ci porta avanti. E che la Madonna vi custodisca.

Il saluto e il grazie dei nuovi vescovi

Prendendo la parola al termine della celebrazione monsignor Guido Marini manifesta a nome anche di monsignor Ferrada Moreira il “grazie” personale innanzitutto al Papa per la fiducia e i tanti segni di amore espressi nel tempo. “Grazie” una parola breve, dice, ma colma di sentimenti, pensieri e desideri.  Siamo piccolissimi, ma scelti, amati e inviati”. Quindi il ringraziamento a tutta la comunità per le preghiere e l’affetto manifestati, un pensiero speciale e commosso alle famiglie di origine.

Monsignor Guido Marini è  stato nominato vescovo di Tortona e farà il suo ingresso nella  diocesi tortonese domenica 7 novembre, prendendo possesso della cattedra di san Marziano come successore di monsignor Vittorio Francesco Viola, nominato nel maggio scorso segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Monsignor Marini era stato nominato il 1° ottobre del 2007 da Papa Benedetto XVI Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie e Prelato d’Onore di Sua Santità, poi confermato in questo incarico nel 2013  da Papa Francesco. E’ nato a Genova il 31 gennaio 1965 ed è stato ordinato sacerdote il 4 febbraio 1989 dal cardinale Giovanni Canestri di cui è stato anche segretario.

Monsignor Andrés Gabriel Ferrada Moreira è stato nominato dal 1 ottobre segretario della Congregazione per il Clero e gli è stata assegnata la Sede titolare Arcivescovile di Tiburnia.   E’ nato a Santiago de Chile il 10 giugno 1969. È stato ordinato sacerdote per l’arcidiocesi metropolitana di Santiago del Cile il 3 luglio 1999. Ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana nel 2006. Ha svolto diversi incarichi pastorali in diocesi, tra cui quello di direttore degli studi e prefetto di teologia del Seminario Pontificio Mayor de los Santos Ángeles Custodios, a  Santiago del Cile. Dal 2018 fino al 1 ottobre scorso è stato officiale della Congregazione per il Clero.

A presentare durante la celebrazione gli eletti è stato il cardinale Marc Armand Ouellet, Prefetto della Congregazione per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina. 

Exit mobile version
Vai alla barra degli strumenti