Chiesa Cattolica – Italiana

Il Papa ai ministranti di Francia: servire la Chiesa è una bella avventura

Gabriella Ceraso – Città del Vaticano

Rinviato per due volte a causa del Covid, finalmente il pellegrinaggio di oltre duemila chierichetti francesi a Roma è realtà, e così l’incontro con il Papa che con loro si sofferma sul tema che li sta guidando in questa esperienza, sulle “orme dei tanti testimoni di Cristo che, nel corso dei secoli, sono venuti a Roma per rigenerarsi nella fede”. Un incontro di condivisione, di preghiera e distensione – ricorda Francesco –  con il motto di “Vieni, servi e va’!”, “bello ed espressivo”.

Il Papa tra i ragazzi

La chiamata nella Chiesa

“Vieni”: il Signore ti chiama. Parte da qui il Papa per interrogarsi sulla chiamata dei giovani in seno alla Chiesa e sul loro posto e la loro testimonianza, incoraggiandoli nella loro scelta:

Avete scelto di essere ministranti, e vorrei ringraziarvi di cuore per gli sforzi, e a volte le rinunce, che accettate per dedicarvi a questo impegno di ministranti, mentre molti altri vostri amici preferiscono dormire la domenica mattina, o fare sport… Tu non immagini quanto puoi essere un modello, un punto di riferimento per tanti giovani della tua età. E puoi davvero essere orgoglioso di quello che fai. Non vergognarti di servire l’Altare, anche se sei solo, anche se stai crescendo. È un onore servire Gesù quando dona la sua vita per noi nell’Eucaristia

Andare a servire i fratelli per diffondere l’amore di Gesù

Servizio è dunque “testimonianza concreta del Vangelo” ed è “apostolato” che attrae, nelle parole del Papa ai ragazzi tra i 10 e i 18 anni che arrivano da diverse diocesi della Francia. “Ma servire la Messa  – aggiunge – richiede un seguito: ‘Servi e va’!’.

Voi sapete che Gesù è presente nelle persone dei fratelli che incontriamo. Dopo aver servito Gesù alla Messa, Egli vi manda a servirlo nelle persone che incontrate durante la giornata, soprattutto se sono povere e svantaggiate, perché Lui è in modo particolare unito a loro. Forse voi avete degli amici che abitano in quartieri difficili o che affrontano grandi sofferenze, anche dipendenze; conoscete giovani che sono sradicati, migranti o rifugiati. Vi esorto ad accoglierli generosamente, a farli uscire dalla loro solitudine e a fare amicizia con loro.

Vicinanza e non relazioni virtuali che separano dalla realtà

Coraggio, spontaneità e entusiasmo sono gli strumenti con cui il Papa invita questi giovani a conquistarne altri, a diffondere l’amore, il perdono, la vicinanza di Gesù a ciascuno. “Insisto su questo – afferma -, vicinanza: vicinanza tra voi, vicinanza ai membri delle vostre famiglie, vicinanza agli altri giovani”, per non cadere nell'”egoismo” o nei ” gruppi ristretti”:

Evita di cadere nella tentazione del ripiegamento su te stesso, dell’egoismo, del rinchiuderti nel tuo mondo, nei gruppi ristretti, nelle reti sociali virtuali. Farai meglio a preferire le relazioni amicali reali, non quelle virtuali, che sono illusorie e ti imprigionano e ti separano dalla realtà.

Il Papa tra i ragazzi

Il rischio di oggi: non avere radici

Altro aspetto che Francesco non manca di suggerire ai ragazzi, è il rapporto con le persone anziane che , ribadisce – se ci sono ancora i nonni in famiglia  – è “prezioso” per consigli e esperienze. “Spesso sono loro che vi accompagnano a Messa e vi parlano di Dio. Gli anziani sono una risorsa necessaria per la vostra maturità umana”.

Oggi, il rischio è di non sapere più da dove vieni, di perdere le tue radici, di perdere l’orientamento. Dimmi, come pensi di costruire il tuo futuro, di progettare la tua vita, se non hai radici forti che aiutino a rimanere in piedi e attaccato alla terra? È facile “volare via” quando non si ha dove attaccarsi, dove fissarsi . Cerca le tue radici, impara a conoscere e ad amare la tua cultura, la tua storia, per entrare in dialogo nella verità con quelli che sono diversi da te, forte di ciò che tu sei e rispettoso di ciò che sono gli altri.

Il Papa tra i ragazzi e gli accompagnatori

Mettere basi solide per una vita che “cresce in Cristo”: questa è l’età giusta, spiega il Papa ai ragazzi, invitandoli a scrutare nel loro cuore. Non rinunciate ai sogni e non abbiate paura di rispondere alla chiamata del Signore se il servizio all’Altare la dovesse suscitare:

Non avere paura! Alimenta questa chiamata nel tuo cuore e, un giorno, abbi il coraggio di parlarne con qualcuno di cui ti fidi. Com’è bello vedere dei giovani impegnarsi con generosità per il Regno di Dio, al servizio della Chiesa! È davvero una bella avventura.

Quindi l’affidamento a Maria che come ragazza aveva sogni e progetti, ma sottolinea il Papa “alla chiamata di Dio, si è fatta serva con il suo ‘sì ‘generoso, fecondo e gioioso”.

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