Il gusto di fare il bene: così il neo – presidente di Caritas Corea

Vatican News

Anna Poce – Città del Vaticano

Monsignor Giovanni Battista Jung Shin-chul, vescovo di Incheon, dal 25 gennaio nuovo presidente di Caritas Corea, ha ricordato ai fedeli – riporta UCA News – di come possano sentirsi “più felici dando e condividendo”. Così in un intervento in occasione della Overseas Aid Week 2021, la settimana degli aiuti ai Paesi esteri dal titolo “Una famiglia umana, una casa comune” che la Chiesa organizza ogni anno alla fine di gennaio, per raccogliere donazioni e aiuti da inviare ai Paesi che ne hanno bisogno. “Nella mia vita ho sempre creduto che c’è più gioia nel dare che nel ricevere”: ha affermato il presule. “Spero – ha aggiunto – che i nostri credenti e la nostra società trovino la felicità nel condividere e nel dare”.

L’impegno a far conoscere di più le attività della Caritas

Caritas Corea è stata fondata nel 1975 come Comitato per lo sviluppo umano della Conferenza episcopale cattolica coreana (CBCK). Nel 1979 è diventata membro di Caritas Internationalis, confederazione di cui fanno parte le Caritas nazionali e le associazioni caritative cattoliche. È cresciuta fino agli anni ’80 grazie agli aiuti dall’estero. Nel 1993, la CBCK ha deciso di trasformarla in un’istituzione che offrisse aiuti ad altri Paesi e nel 2010 è stata ristrutturata e registrata come Caritas Corea International. Da allora, ha sostenuto più di 1.015 progetti di aiuto e di sviluppo comunitario in risposta a crisi umanitarie come carestie, disastri naturali, epidemie e conflitti, includendo anche disastri su larga scala come il conflitto in Siria, l’insurrezione di Boko Haram, la crisi dei rifugiati Rohingya, l’insicurezza economica del Venezuela, le inondazioni del sud-est asiatico e le atrocità umane in Asia, Africa e Medio Oriente. Inoltre, in collaborazione con Caritas Internationalis, dal 2006, ha anche svolto un ruolo di primo piano per sostenere lo sviluppo delle comunità in Corea del Nord. Tuttavia, nonostante questi risultati, molti in Corea del Sud non sono a conoscenza dei programmi e delle attività della Caritas, ha dichiarato il vescovo Jun, sottolineando la necessità di un impegno maggiore, da parte dell’organizzazione cattolica, nelle pubbliche relazioni. Tanti fedeli, ad esempio, – ha aggiunto – non hanno ancora capito che gli aiuti non sono destinati al proprio Paese, ma ad altre parti del mondo. Infine, il presule si è detto preoccupato per il possibile calo delle donazioni e delle sponsorizzazioni, a causa della pandemia di Covid-19, e ha chiesto ai cattolici di aiutare chi, accanto a loro, sta affrontando maggiori difficoltà.