Chiesa Cattolica – Italiana

Il G20 di società civile e religioni punta sui valori per un mondo nuovo

Luca Collodi – Jakarta (Indonesia) 

A due giorni dal termine del G20 dei Capi di Stato e di Governo in Indonesia, si è concluso ieri a Bali il ‘Tri Hita Karana Forum’, promosso da associazioni e movimenti dei Paesi del G20 impegnati nel sociale. ‘Tri Hita Karana’, è una filosofia dell’isola di Bali che si richiama all’armonia, con Dio, con gli uomini e con la natura. Princìpi che in Indonesia si riflettono nella vita sociale, nell’architettura, nel sistema di irrigazione dei campi, limitando lo spreco dell’acqua.

Il G20 della società civile

Tra le conclusioni del ‘Forum Tri Hita Karana’ e del ‘GReligion20′ c’è il varo della carta per i diritti dei bambini per la loro protezione nel mondo digitale. I rappresentanti della società civile ed i leader religiosi, che prenderanno forma organizzativa e giuridica all’interno dei loro Paesi, hanno inoltre approvato la creazione di fondi di solidarietà, in particolare per i Paesi in via di sviluppo, che permettono l’innovazione tecnologica, l’accesso alla formazione professionale e a fondi internazionali da destinarsi a progetti realizzati dai Paesi poveri con beneficio sociale. Come la ‘Foresta sociale’, presentata a Bali, contro le speculazioni del mercato e che regola le quote di CO2 che un singolo Stato può emettere comprando quote da altri Stati o piantando foreste. Nella “Foresta sociale” è il lavoratore, attraverso cooperative, che detiene le quote che gli Stati possono comprare per produrre carbonio, escludendo la speculazione finanziaria dei fondi di investimento. 

L’indonesia rinuncia al carbone

Il  Paese ha concluso un accordo finanziario sul clima per chiudere le sue centrali elettriche a carbone. Una coalizione di nazioni, tra cui Stati Uniti e Giappone, hanno promesso 20 miliardi di dollari di finanziamenti pubblici e privati ​​per aiutare Jakarta a convertire le sue centrali prima del previsto. Si tratta del “Just Energy Transition Partnership” (JETP), che prevede la fornitura di sovvenzioni e prestiti agevolati per un periodo da tre a cinque anni, legati ai tagli delle emissioni del settore energetico che punta in particolare ad aiutare la popolazione indonesiana ad intraprendere la strada della transizione ecologica, prevenendo problemi e difficoltà sociali. Circa l’85% dell’elettricità prodotta nell’arcipelago del sud-est asiatico è infatti generata da combustibili fossili. In base all’accordo di Parigi sul riscaldamento globale, l’Indonesia si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di circa il 32% entro il 2030 rispetto ai livelli normali per raggiungere il traguardo di zero emissioni entro il 2060. 

Il G20 del dialogo interreligioso

Per la prima volta il summit ha dedicato uno spazio alle religioni e al loro contributo per lo sviluppo integrale dell’uomo e della cultura per la pace. Per questo è stato pensato il GReligion20 che ha promosso un incontro tra i giovani sul contributo che le nuove generazioni e le diverse fedi religiose possono dare allo sviluppo integrale dell’uomo. Il GReligion20 ha riconosciuto l’importanza della “collaborazione tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo, per contribuire a creare una cultura dell’incontro, una cultura del dialogo e della collaborazione”.

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