Il conflitto in Ucraina tra bombe e misure economiche

Vatican News

Fausta Speranza – Città del Vaticano

E’ salito a 17 il numero delle vittime provocate dai missili russo che hanno colpito un palazzo di nove piani e un centro ricreativo nell’oblast di Odessa: 14 sono morti nell’edificio residenziale a Bilhorod-Dnistrovsky e tre nel centro ricreativo della stessa area. Secondo quanto riferisce la stampa ucraina, i due missili hanno anche provocato una trentina di feriti, dei quali alcuni gravi sono stati ricoverati in ospedale. Il missile che ha colpito il condominio è stato lanciato da un aereo proveniente dal Mar Nero. Ed è proprio sul Mar Nero che Kiev parla di successo per il ritiro dei russi dall’Isola dei serpenti. L’isola è in una posizione strategica: era stata conquistata da Mosca all’inizio dell’invasione ed è stata sotto attacco dei bombardamenti ucraini da settimane. Anche dal punto di vista simbolico sembra indebolito il potere dei russi di controllare i flussi navali e di sferrare attacchi anfibi su Odessa. Secondo il presidente Zelenski, “questo ritiro non garantisce la sicurezza, non garantisce ancora che il nemico non tornerà, ma limita in modo significativo le azioni degli occupanti”.

Nuove armi a Kiev dagli Usa

Intanto, sul conflitto riecheggiano le dichiarazioni dei leader a conclusione ieri del vertice Nato. Il presidente statunitense Joe Biden ha promesso l’invio di nuove armi all’Ucraina nei prossimi giorni per un totale di 800 milioni”. Il presidente del Consiglio dei ministri italiano Draghi ha affermato che tutta l’alleanza Nato e l’alleanza del G7 è unita, molto determinata. Se c’è la disponibilità ai negoziati siamo pronti a aprirli, ha sottolineato aggiungendo: ma se l’Ucraina non si difende, non c’è pace, c’è sottomissione, schiavitù, e continuerà la guerra”.

Nancy Pelosi a Montecitorio

Sull’impegno dell’Italia ieri è intervenuto anche il presidente della Camera Fico. Per l’Ucraina l'”obiettivo” da conseguire è “raggiungere la pace nel rispetto dei diritti e delle Istituzioni del popolo ucraino”. Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico dopo il suo incontro a Montecitorio con la Speaker della Camera dei Rappresentanti statunitense Nancy Pelosi. Quello del conflitto – ha spiegato Fico – è stato uno dei temi del colloquio bilaterale, che si è allargato alla situazione della Libia e del Sahel. La Speaker  Pelosi ha lodato, nell’ambito della crisi Ucraina, il “forte ruolo guida” assunto dall’Italia, improntato a un impegno “a tutto campo a favore della pace e della diplomazia”. “Non si può negare l’importanza dei negoziati in questa situazione internazionale, che devono basarsi sulla forza, e plaudo al ruolo che l’Italia ha svolto all’interno della NATO e dell’Unione Europea”, ha concluso.

Le dichiarazioni da Mosca

Da Mosca il presidente Putin afferma che la Russia in Ucraina ha esercitato il suo diritto inalienabile all’autodifesa nel rigoroso rispetto dei valori fondamentali della Carta delle Nazioni Unite, coerentemente con l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, aggiungendo che   l’Occidente sta usando “cinicamente” l’Ucraina per contenere la Russia e sabotare il suo desiderio di svilupparsi in linea con i valori tradizionali.   “Il cosiddetto Occidente collettivo –   afferma il leader del Cremlino – basa le sue azioni sulla convinzione the il suo modello di globalismo liberale non ha alternative. E questo modello non è altro che una versione rivista del neocolonialismo, un mondo in stile americano, un modo per pochi selezionati in cui i diritti di tutti gli altri sono semplicemente calpestati”.

In Russia misure economiche speciali sull’energia

E il presidente russo, Vladimir Putin, fa sapere di aver firmato un decreto “sull’applicazione di misure economiche speciali nel settore dei combustibili e dell’energia in relazione alle azioni ostili di alcuni Stati stranieri e organizzazioni internazionali”. Come riportano le agenzie russe, il documento ufficiale prevede di fatto appare come la prima nazionalizzazione di una compagnia energetica con azionisti stranieri: il documento stabilisce che la proprietà della Sakhalin Energy diventerà russa e sarà trasferita con effetto immediato a una società creata dal governo.