I 100 anni delle suore basiliane figlie di Santa Macrina

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Tiziana Campisi – Città del Vaticano

“Negli inizi del vostro Istituto ci sono tutte le dimensioni della vita religiosa e il percorso singolare del vostro carisma: la relazione profonda con il Signore, Sposo e Maestro, l’obbedienza e il senso dell’essere nella Chiesa, il servizio ai piccoli e ai poveri, l’apertura missionaria, la perseveranza nelle difficoltà, persino il carcere in Albania, la passione per l’unità dei figli di Dio divisi tra loro”. Con queste parole, nella giornata del 30 aprile, il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, si è rivolto alle figlie di Santa Macrina che quest’anno festeggiano il centenario di fondazione. Il porporato ha presieduto la Divina Liturgia in rito bizantino, che ha aperto le celebrazioni giubilari, all’Abbazia Esarchica di Grottaferrata. Nella sua omelia, il cardinale Sandri ha ricordato anche i cinquant’anni dal riconoscimento della congregazione delle suore basiliane come Istituto di Diritto Pontificio oggi presente in Sicilia, in Albania, in Kosovo e in India. E ha evidenziato che quell’“essere innestate nel solco della grande tradizione bizantina” mette “a contatto con tesori spirituali inestimabili”, cui attingere nella celebrazione della Liturgia. “Vi rende eredi e testimoni della modalità singolare con cui san Basilio e la sorella Santa Macrina hanno approfondito il monachesimo in Oriente”, ha aggiunto il porporato.

La storia delle basiliane figlie di Santa Macrina

“A voi è dato di poter sentire la sofferenza del Padre per gli scismi e le divisioni tra i suoi Figli: quelli antichi e di ieri proclamati, quelli più sottili di oggi di fronte all’esplosione all’interno dello stesso mondo dell’ortodossia bizantina”, ha poi sottolineato il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali che ha inoltre rievocato, in particolare, la storia in Albania dell’istituto religioso voluto dai monaci basiliani italo-albanesi per l’apostolato presso la comunità albanese d’Italia di rito orientale, con l’obbiettivo di contribuire al dialogo ecumenico. Quindi il porporato ha esortato le religiose a chinarsi con la loro preghiera e la loro carità “sulle ferite del cuore dell’uomo di oggi, del mondo e delle Chiese”, invitandole a versavi “l’olio della consolazione e il vino della letizia evangelica” e a pregare “con Gesù il Padre ‘ut unum sint’, ‘che siano una cosa sola”. Il cardinale Sandri ha pure ripercorso le tappe della congregazione, nata sulla spinta di padre Nilo Borgia di Piana degli Albanesi che a Grottaferrata fu guida di Elena e Agnese Raparelli, le prime consacrate della congregazione religiosa. Le due sorelle iniziarono la vita monastica nell’antico convento di San Basilio a Mezzojuso, in provincia di Palermo, prendendo i nomi di suor Macrina e di suor Eumelia. Macrina, che fu madre generale della nuova famiglia di suore, è stata dichiarata venerabile da Papa Francesco il 23 marzo 2017. Il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali l’ha definita “un animo limpido, che nella preghiera si è educato ad entrare in profondità nel rapporto con Dio” i cui passi sono sempre stati contraddistinti da cristiana obbedienza, scaturita da un attento ascolto del Padre Celeste.