Guerra in Ucraina, si combatte a Mariupol dove mancano acqua e cibo

Vatican News

Andrea De Angelis – Città del Vaticano 

Il timore è che a Mariupol il conflitto possa diventare casa per casa. Da sabato 19 marzo i combattimenti hanno raggiunto il centro della città, che prima della guerra contava circa 450mila abitanti. Da alcuni giorni gli scontri si concentrano attorno all’acciaieria Azov, una delle più grandi fabbriche siderurgiche d’Europa, situata non lontano dalla città. Il sito è conteso, con le forze russe che ne annunciano la conquista e quelle ucraine che smentiscono. Nella notte una parlamentare ucraina, Lesia Vasylenko, ha detto che l’acciaieria sarebbe stata distrutta dai bombardamenti. 

L’allarme della Croce Rossa 

La Croce Rossa Ucraina in queste ore ha diffuso un video in cui due volontari, Vladimir e Kate, raccontano cosa sta accadendo a Mariupol, città dalla quale sono fuggiti negli scorsi giorni. “La situazione è tremenda, non c’è più acqua né cibo”, spiegano, sottolineando come anche la connessione telefonica sia interrotta. “Le persone sono isolate, intere famiglie non ricevono notizie dei loro cari da oltre una settimana”. Sabato alcuni funzionari locali del governo di Mariupol hanno accusato le forze russe di aver trasferito forzatamente in Russia migliaia di civili che vivevano in città. Secondo Pyotr Andryushchenko, un assistente del sindaco che ha parlato con il New York Times, ci sarebbero state tantissime testimonianze che mostrerebbero come le forze russe abbiano sgomberato un edificio dai suoi occupanti civili e costretto le persone a spostarsi a Taganrog, una città russa a poche decine di chilometri a est di Mariupol.

Crimini di guerra

Nella notte il presidente ucraino Zelensky, in un nuovo video postato su Facebook, afferma che l’assedio di Mariupol passerà alla storia per quelli che definisce “crimini di guerra” da parte dell’esercito russo. “Fare questo a una città pacifica, quello che hanno fatto gli occupanti, è una cosa terribile che sarà ricordata per i secoli a venire”, afferma il Capo di Stato. Nelle stesse ore, il Consiglio municipale di Mariupol ha denunciato il bombardamento da parte delle forze russe di una scuola dove erano rifugiate 400 persone. Su Telegram, il consiglio ha riferito che l’edificio è stato distrutto e ci sono persone intrappolate tra le macerie. Nella scuola c’erano donne, bambini ed anziani, hanno ancora riportato le autorità. A riferirne è la Bbc. Nella notte le sirene sono suonate in quasi tutte le regioni ucraine, compresa la capitale, Kiev, e Leopoli. 

Il fronte diplomatico 

Il primo ministro giapponese Kishida e il suo omologo indiano Modi hanno chiesto “l’immediata cessazione della violenza” in Ucraina, al termine di un incontro a Nuova Delhi. I due hanno sottolineato l’importanza della sicurezza degli impianti nucleari in Ucraina e si sono impegnati ad agire per affrontare la crisi umanitaria che l’Ucraina sta affrontando, secondo una dichiarazione congiunta rilasciata dopo il loro incontro. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha affermato che “il tempo dimostrerà che la posizione della Cina è dalla parte giusta della storia” sulla guerra in Ucraina. “La Cina continuerà a formulare giudizi indipendenti basati sul merito della questione e in un atteggiamento obiettivo ed equo”, ha detto Wang Yi ai giornalisti, secondo una dichiarazione del ministero degli Affari esteri cinese riportata dai media internazionali. Quindi ha affermato che “la soluzione a lungo termine è abbandonare la mentalità della Guerra fredda, astenersi dall’impegnarsi in scontri di gruppo e formare veramente un’architettura di sicurezza regionale equilibrata, efficace e sostenibile”.