“Guarire il mondo”. Le catechesi del Papa sulla pandemia

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Debora Donnini – Città del Vaticano

Accogliere l’invito del Papa a unirci a lui in un “pellegrinaggio” che si ispiri al Vangelo e abbia come “fari” le virtù teologali della fede, della speranza e della carità. Un viaggio che porti a cogliere quella crisi che ha messo in risalto la nostra vulnerabilità come un’opportunità per costruire un mondo più giusto, prendendoci cura gli uni degli altri. È su questa direzione che il prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, cardinale Peter K. Turkson snoda la prefazione al volume “Guarire il mondo” che propone le parole di Papa Francesco sulla pandemia di coronavirus pronunciate durante le udienze generali dal 5 agosto 2020 al 23 settembre 2020. Lo scopo del testo, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, è di trasmettere l’intenzione espressa dal Pontefice a conclusione dell’udienza generale del 5 agosto scorso: “È mio desiderio riflettere e lavorare insieme, come seguaci di Gesù che guarisce, per costruire un mondo migliore, pieno di speranza per le generazioni future”.

Guarigione e consolazione

Il pensiero del porporato va ai giorni di maggiore sofferenza per l’Italia a causa del Covid-19: tra il 21 e il 26 marzo, a quando, poi, il 27 marzo ci fu lo speciale momento di preghiera di Papa Francesco di fronte ad una Piazza San Pietro vuota per il lockdown. Un’immagine che, nota il cardinale Turkson, richiamava quella del “servo sofferente” di Isaia, portandosi addosso la disperazione e il dolore del mondo. Con le sue parole sulla tempesta espresse “l’ansia collettiva” del mondo ma anche richiamava l’immagine del “sommo sacerdote” che rappresentava la famiglia umana davanti a Dio, cercando guarigione e consolazione nello smarrimento.

Le crisi come momento per riprogettare

Un compito di consolatore poi tradotto nelle catechesi del mercoledì dedicate proprio alla guarigione di un mondo scosso dalla pandemia. Il porporato ricorda anche che durante i pontificati di Benedetto XVI e Papa Francesco il mondo ha attraversato tre crisi: quella finanziaria del 2008-2009 e le “attuali crisi gemelle del cambiamento climatico e del Covid-19”. Crisi che sono anche sfide a cambiare in meglio. La crisi, come evidenziò a proposito di quella del 2008 Benedetto XVI, diventa occasione di “nuova progettualità” esortando a affrontare le difficoltà in chiave fiduciosa e non rassegnata.

Le vie proposte da Francesco

La Prefazione ripercorre quindi i punti salienti delle 9 catechesi del mercoledì di quel periodo, ricordando come la via per uscire migliori dalla crisi sia “un’impresa comune”. Si va, quindi, dalla catechesi introduttiva che presenta Gesù come il guaritore, alla seconda che punta l’attenzione sulla guarigione delle relazioni in un mondo dove siamo di fatto interconnessi e così via, si sviscerano le radici dell’ingiustizia sociale, l’importanza dell’opzione preferenziale per i poveri, di guarire le pandemie sociali e contrastare la cultura dell’indifferenza. E, ancora, si ricorda la destinazione universale dei beni e come la disuguaglianza sia frutto di una crescita economica iniqua. Centrali sono solidarietà e sussidiarietà in questo cammino, così come la chiamata a mettersi al servizio per costruire una “civiltà dell’amore” che promuova il bene comune a tutti i livelli. Spazio anche alla relazione da custodire con il creato. Un nuovo cammino che non può prescindere dal tenere lo sguardo fisso su Gesù “nostro guaritore” che ci invia come consolatori. Il libro, dunque, esorta a compiere questo percorso fornendo anche, al termine di ogni catechesi del Papa, alcune domande per affrontare il viaggio interrogandosi a livello personale, familiare e comunitario, tema per tema, sulle azioni concrete da compiere.