Gmg, il Papa ai giovani: di fretta verso gli altri per fare il bene

Vatican News

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

C’è Maria, la fretta “buona” che la spinge ad andare ad aiutare Elisabetta dimenticandosi di sé, c’è Gesù che viene incontro e abita in mezzo a noi, Lui – afferma il Papa – è la risposta alle sfide dell’umanità di oggi, attraversata dalla guerra e dall’emergenza sanitaria. Sono molti e diversi gli spunti che Francesco offre ai giovani nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona sul tema: “Maria si alzò e andò in fretta”, tratto dal Vangelo di Luca.

Un Messaggio nel quale emergono anche le tentazioni grandi che i giovani vivono: il restare “intrappolati” nelle reti o a contemplare nello specchio la propria immagine. La tentazione di vivere superficialmente, guidati da una fretta “non buona” che porta ad essere distanti, distratti, assenti con la mente e il cuore. Francesco offre al contempo una risposta che è pienezza: quella che arriva quando Dio entra nella vita di ognuno, come accadde a Maria, e quando questo suo abitare “ci porta dritti al cuore di ogni nostro fratello e sorella”.

Risvegliarsi alla vita

Il cammino verso l’appuntamento portoghese 2023 è stato scandito da altri messaggi; nel 2020 la meditazione era sulla parola di Gesù: «Giovane, dico a te, alzati!» (Lc 7,14); nel 2021 la figura di San Paolo apostolo, a cui il Signore Risorto disse: «Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto». Alzarsi, scrive il Papa, vuol dire “risorgere”, “risvegliarsi alla vita”.

In questi ultimi tempi così difficili, in cui l’umanità, già provata dal trauma della pandemia, è straziata dal dramma della guerra, Maria riapre per tutti e in particolare per voi, giovani come lei, la via della prossimità e dell’incontro.

Lisbona, sottolinea Francesco, “rappresenterà un nuovo inizio per voi giovani e – con voi – per l’umanità intera”.

Giovani non “intrappolati” ma aperti

Risvegliarsi, sperimentare la presenza di Cristo è “un’esplosione di luce che non può lasciare fermo nessuno”. La sperimenta Maria dopo l’annuncio dell’angelo che la spinge ad andare, sapendo che i piani di Dio sono “il miglior progetto possibile per la sua vita”. “Maria – si legge nel Messaggio – diventa tempio di Dio, immagine della Chiesa in cammino, la Chiesa che esce e si mette al servizio, la Chiesa portatrice della Buona Novella!”

La Madre del Signore è modello dei giovani in movimento, non immobili davanti allo specchio a contemplare la propria immagine o “intrappolati” nelle reti. Lei è tutta proiettata verso l’esterno. È la donna pasquale, in uno stato permanente di esodo, di uscita da sé verso il grande Altro che è Dio e verso gli altri, i fratelli e le sorelle, soprattutto quelli più bisognosi, come era la cugina Elisabetta.

La connessione genuina è quella dell’incontro

“Non potete risolvere tutti i problemi del mondo. Ma magari potete iniziare da quelli di chi vi sta più vicino, dalle questioni del vostro territorio”. Francesco cita Madre Teresa di Calcutta che parlando del bene che faceva diceva che era una goccia nell’oceano, “ma se non lo facessi- affermava la santa – l’oceano avrebbe una goccia in meno”. La strada che indica il Papa è quella dei bisogni concreti, urgenti per i quali è importante agire in fretta.

Quante persone nel mondo attendono una visita di qualcuno che si prenda cura di loro! Quanti anziani, malati, carcerati, rifugiati hanno bisogno del nostro sguardo compassionevole, della nostra visita, di un fratello o una sorella che oltrepassi le barriere dell’indifferenza!

Francesco si sofferma sulle “frette” che agitano il cuore dei giovani, sa che in tanti “colpiti da realtà come la pandemia, la guerra, la migrazione forzata, la povertà, la violenza, le calamità climatiche” si chiedono “perché proprio a me?”. Invita anche a guardare alla fretta di Maria che è propria di coloro che hanno ricevuto doni straordinari e non possono far a meno di condividere.

Maria è esempio di giovane che non perde tempo a cercare l’attenzione o il consenso degli altri – come accade quando dipendiamo dai “mi piace” sui social media –, ma si muove per cercare la connessione più genuina, quella che viene dall’incontro, dalla condivisione, dall’amore e dal servizio.

“Il nostro camminare, se abitato da Dio, ci porta dritti al cuore di ogni nostro fratello e sorella”.

L’incontro tra generazioni

Il Papa si sofferma sulla fretta “non buona”, quando le relazioni personali e sul lavoro diventano sterili perché non ci si mette la testa e tanto meno il cuore. Vivere l’incontro con Gesù diventa totalizzante perché è “rispetto, assenza di pregiudizi e di condanne, sguardo di misericordia che non avevamo mai incontrato negli altri”.

Elisabetta e Zaccaria hanno ospitato Maria e Gesù! Impariamo da questi due anziani il significato dell’ospitalità! Chiedete ai vostri genitori e ai vostri nonni, e anche ai membri più anziani delle vostre comunità, cosa vuol dire per loro essere ospitali verso Dio e verso gli altri. Vi farà bene ascoltare l’esperienza di chi vi ha preceduto.

Insieme per superare anche le guerre

Proprio l’incontro tra generazioni aiuta a superare le distanze “tra classi sociali, tra etnie, tra gruppi e categorie di ogni genere” e anche le guerre. “I giovani sono sempre speranza di una nuova unità per l’umanità frammentata e divisa. Ma solo se hanno memoria, solo se ascoltano i drammi e i sogni degli anziani”. “Non è casuale che la guerra sia tornata in Europa nel momento in cui la generazione che l’ha vissuta nel secolo scorso sta scomparendo”. Le lezioni della storia servono a superare gli estremismi.

Unica risposta

“Gesù – scrive Francesco – è la risposta di Dio di fronte alle sfide dell’umanità in ogni tempo”.

Il mio messaggio per voi giovani, il grande messaggio di cui è portatrice la Chiesa è Gesù! Sì, Lui stesso, il suo amore infinito per ognuno di noi, la sua salvezza e la vita nuova che ci ha dato. E Maria è il modello di come accogliere questo immenso dono nella nostra vita e comunicarlo agli altri, facendoci a nostra volta portatori di Cristo, portatori del suo amore compassionevole, del suo servizio generoso all’umanità che soffre.

Guardando al Portogallo, terra di missionari e benedetta dalla Madonna di Fatima, il Papa rinnova il suo invito a tutti i giovani del mondo a partecipare alla Gmg per sperimentare, dopo tanto isolamento, la gioia dell’incontro.

Possa lo Spirito Santo accendere nei vostri cuori il desiderio di alzarvi e la gioia di camminare tutti insieme, in stile sinodale, abbandonando le false frontiere. Il tempo di alzarci è adesso! Alziamoci in fretta! E come Maria portiamo Gesù dentro di noi per comunicarlo a tutti! In questo bellissimo periodo della vostra vita, andate avanti, non rimandate ciò che lo Spirito può compiere in voi! Di cuore benedico i vostri sogni e i vostri passi.