Alessandro De Carolis – Città del Vaticano
“Anch’io ho avuto modo di beneficiare delle sue doti di mente e di cuore, specialmente nel tempo in cui ha esercitato la funzione di decano del collegio cardinalizio”. Tra le righe del telegramma spicca questo ricordo personale di Papa Francesco della figura del cardinale Angelo Sodano, morto ieri sera a Roma al Columbus Hospital-Gemelli, dov’era stato ricoverato per una polmonite dopo la positività al Covid.
“Ovunque il lievito del Vangelo”
“La scomparsa del cardinale Angelo Sodano suscita nel mio animo sentimenti di gratitudine al Signore per il dono di questo stimato uomo di Chiesa, che visse con generosità il suo sacerdozio”, scrive Francesco in apertura del suo lungo messaggio, nel quale ricorda e sottolinea le “importanti responsabilità” in seno alla diplomazia vaticana, “fino al delicato ufficio di segretario di Stato”, ricoperto dal porporato tra il 1991 e il 2006, come pure lo “zelo” col quale promosse “il dialogo e la riconciliazione” nelle rappresentanze pontificie di Quito, Ecuador, Uruguay e Cile. “Nella Curia Romana – prosegue il Papa – ha svolto la sua missione con dedizione esemplare” e “in ogni incarico si è dimostrato uomo ecclesialmente disciplinato, amabile pastore, animato dal desiderio di diffondere ovunque il lievito del Vangelo”.
Il telegramma di Francesco, indirizzato alla sorella, Maria Sodano, termina con le preghiere per il porporato e la vicinanza ai familiari e alla comunità di Asti dove il cardinale Sodano cominciò il suo ministero e “con un pensiero particolare e grato per le suore di Santa Marta e per quanti lo hanno amorevolmente assistito”.